Napoli, il calcio piange la scomparsa di Antonio Juliano

La sua eredità nel calcio partenopeo è evidente anche nel ruolo di dirigente, portando in azzurro giocatori illustri come Krol e Maradona e vincendo il tricolore

Il calcio italiano piange la scomparsa di una vera bandiera del Napoli, Antonio Juliano, ex capitano della squadra azzurra. Juliano, che avrebbe compiuto 81 anni tra un paio di settimane, è stato uno dei giocatori simbolo e bandiera del Napoli nel dopoguerra, lui che era nato a Napoli il 26 dicembre 1942, contribuendo alla crescita e alla gloria della squadra partenopea.

Il calcio piange la scomparsa della bandiera del Napoli Antonio Juliano

La sua carriera calcistica iniziò sotto la guida di Bruno Pesaola, che lo fece esordire a soli 17 anni in Coppa Italia contro il Mantova il 31 maggio 1962. Successivamente, nel febbraio dell’anno seguente, Juliano esordì in Serie A con l’Inter. Durante i suoi sedici anni in maglia azzurra, disputò un totale di 506 partite, di cui 394 in campionato, 73 in Coppa Italia e 39 nelle Coppe europee, siglando 26 gol complessivi.

Antonio Juliano, con la sua grinta e dedizione, contribuì in modo significativo allo spirito e al successo della squadra, sfiorando per poco lo scudetto con il Napoli di Vinicio.

Militò dal nel Napoli dal 1961 al 1978 per 17 stagioni, di cui 12 da capitano, e rimanendo a lungo il calciatore azzurro con più presenze in tutte le competizioni; con i partenopei ha vinto due Coppe Italia (1961-62 e 1975-76), una Coppa delle Alpi (1966) e una Coppa di Lega Italo-Inglese (1976).

A Napoli da dirigente, Juliano curò personalmente due tra gli acquisti più importanti nella storia del club azzurro: quello dell’olandese Rudi Krol nel 1980 e, soprattutto, quello di un certo Diego Armando Maradona nell’estate del 1984. Da dirigente vinse il tricolore.

Gloria anche in Nazionale

Ebbe spazio anche con un’altra maglia azzurra, quella della Nazionale: fu campione d’Europa nel 1968 e vicecampione del mondo nel 1970; Juliano fu convocato per rappresentare l’Italia ai Mondiali del 1966, 1970 e 1974. Nonostante abbia giocato solo 17 minuti nella finale del 1970 contro il Brasile, sostituendo Bertini, la sua presenza sul campo era sempre sinonimo di leadership e determinazione.

La morte di Antonio Juliano lascia un vuoto nel cuore dei tifosi del Napoli e di tutti gli amanti del calcio italiano. La sua figura resterà per sempre legata alla storia del club, unendo generazioni di appassionati con i ricordi delle sue gesta indimenticabili.

Donazione sostieni il Gazzettino Vesuviano
Condividi
PrecedenteCarta stagnola e pistola carica: in fuga dai Carabinieri a Napoli
SuccessivoCastellammare, la burocrazia rischia di “salvare” il clan
Il giornale “il Gazzettino vesuviano”, fondato nel 1971 da Pasquale Cirillo e attualmente diretto da Gennaro Cirillo, si interessa principalmente delle tematiche legate al territorio vesuviano e campano; dalla politica locale e regionale, a quella cultura che fonda le proprie radici nelle tradizioni ed è alla base delle tante associazioni e realtà che operano sul territorio.Siamo impegnati a garantire la massima qualità e la massima integrità nel nostro lavoro giornalistico. Ci impegniamo a mantenere alti standard etici e professionali, evitando qualsiasi conflitto di interesse che possa compromettere la nostra indipendenza e la nostra imparzialità.Il nostro obiettivo è quello di fornire ai nostri lettori notizie e informazioni affidabili su una vasta gamma di argomenti, dalle notizie di attualità ai reportage approfonditi, dalle recensioni ai commenti e alle opinioni. Siamo aperti a suggerimenti e proposte dai nostri lettori, e ci impegniamo a mantenere un dialogo aperto e costruttivo con la nostra community.