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“San Gennaro ha fatto il miracolo”: sangue sciolto e fazzoletto sventolato per l’ultimo prodigio dell’anno

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“San Gennaro ha fatto il miracolo”: sangue sciolto e fazzoletto sventolato per l’ultimo prodigio dell’anno

Ancora una volta si è rinnovato il miracolo di San Gennaro. Alle 10.36 di questa mattina, in anticipo di una ventina di minuti rispetto allo scorso anno il sangue di San Gennaro si è sciolto nella Cappella del Tesoro. Dopo le date del 6 maggio (sabato che precede la prima domenica di maggio) e quella del 19 settembre, si è compiuto l’ultimo prodigio dell’anno.

E’ quello ripetutosi oggi il miracolo detto “laico”, perchè viene celebrato nella Cappella del Tesoro di San Gennaro, gestita dalla Deputazione, istituzione laica nata nel 1537 per un voto della città al patrono. E accade nella terza data dell’anno che celebra il vescovo martire e il suo status di protettore di Napoli, ricordando il 16 dicembre 1631, quando l’esposizione al Ponte dei Granili, in direzione del Vesuvio, che era in eruzione, del busto di San Gennaro fermò la lava che minacciava di distruggere la città.

A rappresentare il Comune, anche quest’anno, in assenza del sindaco Gaetano Manfredi, era presente l’assessore comunale al Turismo, Teresa Armato.

Le ampolle con le reliquie sacre, questa mattina, erano state prelevate dalla cassaforte intorno alle 9 e 40 con l’apertura della cassaforte che contiene le reliquie del Santo patrono che sono state portate sull’altare della Reale Cappella del Tesoro. Il sangue era apparso solido, anche se l’abate della Cappella, monsignor Vincenzo De Gregorio, ha comunicato ai fedeli che era “in fase di scioglimento”, dando difatti il via alla Santa messa.

Dopo circa un’ora il sangue sciolto: è stato lo stesso monsignor a comunicare l’avvenuto prodigio tra gli applausi dei presenti e il tradizionale sventolio del fazzoletto bianco da parte dei membri della Deputazione.

Il prodigio è stato accompagnato dagli applausi dei tanti fedeli presenti, che fin dalla mattina presto si sono riuniti in preghiera insieme alle voci delle “parenti” di San Gennaro, che sedute in prima fila hanno esortato con canti e invocazioni il Santo Patrono a non tardare il miracolo.

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