Gragnano, ai domiciliari il titolare del ristorante “Zi Ferdinandone”

La decisione è stata presa dal Tribunale di Torre Annunziata, che ha accolto l'istanza di scarcerazione presentata dagli avvocati Raffaele Chiummariello e Gennaro Di Somma

Gragnano: condanna per Giuseppe De Martino: 8 anni e mezzo per riciclaggio ed estorsione

Giuseppe De Martino, noto titolare del rinomato ristorante “Zi Ferdinandone” di Gragnano, è passato dal carcere agli arresti domiciliari in attesa del processo che lo vedrà imputato per reati tra cui riciclaggio e tentata estorsione. La decisione è stata presa dal Tribunale di Torre Annunziata, che ha accolto l’istanza di scarcerazione presentata dagli avvocati Raffaele Chiummariello e Gennaro Di Somma.

Gragnano, riciclaggio e tanta estorsione: dal carcere ai domiciliari il titolare del ristorante “Zi Ferdinandone”

Il 42enne era stato arrestato lo scorso luglio dai carabinieri di Castellammare di Stabia nell’ambito di un’indagine avviata a seguito del ritrovamento di alcune vetture rubate nel parcheggio di un B&B, che risultava riconducibile al ristoratore. Le indagini, iniziate nel gennaio di quest’anno, hanno portato all’accusa di riciclaggio e tentata estorsione.

Secondo gli inquirenti, De Martino avrebbe agito come intermediario in una trattativa nota come “cavallo di ritorno,” cercando di ottenere il pagamento di una somma in cambio della restituzione di un’auto precedentemente rubata. L’indagine si è concentrata anche sul ritrovamento di vetture rubate nel parcheggio associato al suo locale.

Accolta l’istanza degli avvocati

La decisione di concedere gli arresti domiciliari in attesa del processo suggerisce che il tribunale abbia valutato l’istanza di scarcerazione presentata dalla difesa come compatibile con le norme vigenti. De Martino dovrà rimanere sotto stretta sorveglianza nel suo luogo di residenza, limitando notevolmente la sua libertà personale.

L’evolversi del processo chiarirà ulteriormente la posizione dell’imprenditore nel contesto delle accuse mossegli. Nel frattempo, la vicenda ha suscitato interesse e discussioni nella comunità locale, poiché coinvolge una figura di rilievo nel panorama gastronomico di Gragnano.

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