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Napoli, TikTok in carcere: denunciato il killer di Francesco Maimone

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Napoli, TikTok in carcere: denunciato il killer di Francesco Maimone

La Polizia di Stato ha denunciato tre detenuti ristretti presso la Casa Circondariale di Terni per accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione, in seguito alla trasmissione di un video su TikTok, che ha attirato l’attenzione delle autorità.

Napoli, video su TikTok in carcere: uno dei protagonisti è il killer di Francesco Pio Maimone

La Squadra Mobile di Napoli ha segnalato alla Questura di Terni un video live su TikTok in cui tre uomini, due dei quali parzialmente mascherati, festeggiavano con una pizza appena sfornata, cantando canzoni neomelodiche. Nonostante i volti fossero parzialmente coperti, l’Ufficio investigativo napoletano ha identificato con buona probabilità Francesco Pio Valda come uno degli autori. Valda è il presunto responsabile dell’omicidio di Francesco Pio Maimone, avvenuto il 20 marzo 2023 durante una lite tra gruppi giovanili.

Il giovane Valda, figlio di un affiliato al clan Cuccaro, è attualmente detenuto presso la Casa Circondariale di Terni. Le indagini della Polizia di Stato, in collaborazione con la Polizia Penitenziaria e la Procura della Repubblica locale, hanno permesso di identificare i tre autori del video, tutti di nazionalità italiana, due provenienti dalla Campania e uno dalla Sicilia, tutti detenuti per reati legati al traffico di sostanze stupefacenti, omicidio e associazione di tipo mafioso.

Tutti denunciati dalla polizia, avevano un mini-cellulare

L’identificazione è stata resa possibile grazie al sistema S.A.R.I. e ha confermato l’ipotesi investigativa. La Squadra Mobile di Terni, insieme alla Polizia Penitenziaria, ha eseguito un decreto di perquisizione emesso dal Procuratore di Terni all’interno del carcere, rivelando un mini cellulare con telecamere adatte alle videoregistrazioni e gli indumenti utilizzati per coprire i volti.

I tre detenuti sono stati denunciati per accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione, poiché l’uso di telefoni cellulari in carcere è un reato severamente sanzionato. L’operazione dimostra l’efficacia delle forze dell’ordine nel contrastare il traffico di dispositivi illegali all’interno delle carceri e la costante vigilanza per garantire la sicurezza pubblica e la legalità.

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