Confermate le misure cautelari per quattro indagati coinvolti in una truffa al bonus cultura. La Guardia di Finanza di Portici ha eseguito quattro provvedimenti cautelari, di cui tre ai domiciliari e uno con l’obbligo di dimora nel Comune di residenza. La misura è stata coordinata dalla Procura di Napoli e riguarda una truffa perpetrata ai danni del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (Miur), ora noto come Ministero dell’Istruzione e Cultura (Mic).
Portici, truffa sul Bonus Cultura 18App
La vicenda risale a febbraio, quando furono nove le persone coinvolte e la Guardia di Finanza eseguì tre arresti in carcere e due ai domiciliari. Tuttavia, il Riesame accolse la tesi difensiva annullando le ordinanze. Recentemente, la Cassazione ha confermato le misure cautelari, ritenendo sussistente la gravità indiziaria per i quattro indagati accusati di associazione per delinquere, truffa aggravata ai danni dello Stato e auto riciclaggio.
Gli indagati, gestori di una libreria ad Ercolano, sono accusati di aver messo in atto un meccanismo fraudolento volto all’illecita riscossione e conversione in denaro di buoni del valore di 500 euro ciascuno. Questi buoni erano stati erogati dal Ministero della Cultura nell’ambito del bonus Cultura 18App, concepito per sostenere le spese legate all’acquisto di libri o alla fruizione di beni e servizi culturali da parte dei neo-18enni.
Confermate le misure cautelari per quattro indagati
Le indagini hanno rivelato che i gestori della libreria, avvalendosi anche di intermediari, hanno effettuato indebite conversioni in denaro dei buoni cultura e simulazioni nella compravendita di libri. Questo artificio consentiva agli indagati di richiedere e incassare dal Ministero dell’Istruzione e Cultura il rimborso dell’intero valore di ciascun buono. Nel corso di quattro anni, il gruppo avrebbe ottenuto il rimborso di circa 6.400 voucher, causando un danno finanziario al Mic stimato intorno ai 3 milioni di euro.