Open Day presso l’Uosm Marigliano-Pomigliano

La giornata è stato un modo per far comprendere che la malattia mentale non deve essere uno stigma ma è una risorsa e l’altro, il cd malato, un essere umano con delle potenzialità altissime

Musica ed arte contro il grigiore della malattia mentale: Open Day presso l’Uosm Marigliano-Pomigliano

Si è tenuto il 20 dicembre presso l’Uosm Marigliano/Pomigliano, il Dipartimento di Salute Mentale diretto dal dottor Pasquale Saviano di via Nilda Iotti in Pomigliano l’Open Day dal tema “Andare Oltre”. Dopo i saluti, tra tutti quelli della direttrice Unità Operativa Salute Mentale dottoressa Carla Boccia, che ha voluto fortemente l’evento si è avuto l’intervento di un abile e proteiforme artista che ci ha descritto il visionario Giovanni Casale ed il suo Valogno Borgo d’Arte, ove la speculazione edilizia e gli spazi sottratti al verde vengono ricoperti degli spruzzi armoniosi dei murales.

Musica ed arte contro il grigiore della malattia mentale

A seguire don Aniello, parroco pomilio, ha posto in riflessione sul senso del Natale l’auditorio e si è aperto ai suoi cristiani saluti. Alle ore 10 gli utenti, guidati dalle operatrici Noemi, Francesca e Stefania, che col loro impegno e dedizione e passione seguono danno per loro l’anima, hanno elaborato aforismi su cosa sia la malattia mentale davvero e cosa vuole il pregiudizio, contemporaneamente hanno esposto una loro massima sull’andare oltre. Le utenti Anna ed Annamaria hanno poi raccontato la loro esperienza personale con il disturbo psichico.

Open Day presso l’Uosm Marigliano-Pomigliano

Subito dopo la mostra fotografica “Dai muri Grigi del Manicomio a quelli Colorati del Borgo” in cui l’utente Giovanni ha descritto la sensazione di essere rinchiusi, Gianmarco il senso di smarrimento e Martina i colori del Borgo e, da artista, il valore salvifico della estetica. Gli interventi sono stati originali e guidati dal loro bagaglio esperienziale, emotivo, emozionale, nonché dalle suddette operatrici.

Si è esibito poi il rapper J Carletto e l’arte terapeuta Luca Belfiore coordinando corpo, mente e movimento con i colori in maniera originale con la velo-locure, un neologismo che significa malattia mentale in spagnolo e velo, la leggerezza liberatoria della pacatezza cromatico fonica. Dopo un buffet il gruppo A Sunagliera ha tenuto un laboratorio di Tammurriata rendendo la giornata ancor più ritmica, incalzante e coinvolgente. Tra il pubblico due classi dell’Isis Europa che sino all’ultimo hanno assistito con interesse e partecipazione agli eventi.

La giornata è stato un modo per far comprendere che la malattia mentale non deve essere uno stigma ma è una risorsa e l’altro, il cd malato, un essere umano con delle potenzialità altissime. L’evento non si sarebbe potuto realizzare senza la bravura dei ragazzi, dei medici, degli psicologi, dei sanitari, delle operatrici e della Cooperativa Sociale Litografi Vesuviani.

Giovanni Di Rubba

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