Un’interrogazione parlamentare indirizzata al Ministro dell’Interno, con riferimento alla situazione politica e amministrativa a Pompei e con annessa la richiesta di valutare “l’eventualità di disporre, attraverso la Prefettura di Napoli, l’immediato invio di una commissione di accesso”. Sono undici senatori del Movimento 5 stelle i firmatari di un documento da cui si evince che, secondo quanto sostengono gli interroganti, ci sarebbero elementi tali da far pensare ad una “gestione amministrativa poco trasparente” e a “situazioni di forte ‘appesantimento'”.
“Pompei, valutare l’invio di una commissione di accesso”
L’interrogazione porta le firme di Orfeo Mazzella, Luca Pirondini, Concetta Damante, Sabrina Licheri, Ada Lopreiato, Gisella Naturale, Bruno Marton, Elisa Pirro, Elena Sironi, Roberto Cataldi, Vincenza Aloisio. All’interno del documento si fa riferimento alle “molteplici interrogazioni consiliari presentate dal gruppo di minoranza“, disposte “dalle elezioni del settembre 2020 ad oggi”, e “diversi accessi agli atti” che secondo gli undici senatori interroganti “evidenzierebbero una gestione non trasparente”. Tra i vari punti indicati nell’atto di sindacato ispettivo, ci sono riferimenti ad “affidamenti di appalti” e ancora ad una “interdittiva antimafia” nell’ambito del servizio rifiuti.
“La richiesta al Ministro dell’Interno di undici senatori del Movimento 5 Stelle”
Nel documento, inoltre, si fa riferimento a presunte situazioni di “forte appesantimento” e alla “preclusione della diretta streaming delle sedute di consiglio comunale”. E tra le righe dell’interrogazione viene poi citata anche un’ordinanza cautelare a carico del clan Cesarano. Gli interroganti chiedono pertanto “se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti esposti e se condivida l’opportunità di verificare quanto esposto” e inoltre “quali provvedimenti intenda adottare”, valutando “l’eventualità di disporre” l’invio di “una commissione di accesso”. Nell’ottobre scorso, un’altra interrogazione sulle vicende politiche e amministrative di Pompei, firmata dal senatore della Lega Gianluca Cantalamessa, si concludeva anch’essa con la richiesta di valutare l’eventualità di disporre l’invio della commissione d’accesso.