Afragola, donna uccisa a Capodanno: il nipote fermato dai carabinieri confessa. “Credevo che l’arma fosse scarica”. Concetta Russo, 55 anni, ha perso la vita a seguito di un colpo di pistola accidentale esploso durante i festeggiamenti di Capodanno. Il responsabile della tragedia è Gaetano Santaniello, nipote della vittima, che ha confessato il suo gesto rivelatosi fatale.
Afragola, donna uccisa a Capodanno: il nipote fermato dai carabinieri confessa
La vicenda ha avuto luogo nell’appartamento di via Plebiscito ad Afragola, in provincia di Napoli, dove la famiglia si stava riunendo per celebrare l’arrivo del nuovo anno. Santaniello, 46 anni, aveva in suo possesso una pistola Beretta modello 84F, che si era procurato per l’occasione.
Purtroppo, mentre mostrava l’arma ai parenti, ignaro della presenza di bambini nella stanza, un colpo è partito accidentalmente ferendo mortalmente la povera Concetta Russo. Nonostante il rapido intervento dell’ambulanza, la ferita alla testa si è rivelata troppo grave, e la donna è deceduta la mattina del primo gennaio all’ospedale Cardarelli di Napoli.
“Credevo che l’arma fosse scarica”
La confessione di Santaniello ha gettato luce su un tragico incidente che ha scosso profondamente la famiglia e la comunità locale. L’uomo ha ammesso di aver ritenuto erroneamente di aver tolto tutti i colpi dal caricatore della pistola, credendo che l’arma fosse scarica. Purtroppo, un colpo rimasto inaspettatamente nel caricatore ha causato la tragedia.
Le autorità, coordinate dalla Procura di Napoli Nord, hanno dovuto affrontare una ricostruzione complessa degli eventi. La famiglia, nel corso della giornata, ha mantenuto il silenzio, rendendo difficile per i carabinieri comprendere appieno la dinamica dell’accaduto. Solo in serata, i parenti hanno cominciato a rilasciare dichiarazioni che hanno contribuito alla ricostruzione degli eventi.
Le accuse: omicidio colposo, porto abusivo di arma in luogo pubblico e ricettazione
Gaetano Santaniello è stato fermato dai Carabinieri della compagnia di Casoria per diversi reati, tra cui omicidio colposo, porto abusivo di arma in luogo pubblico e ricettazione. La pistola Beretta, sottoposta a ulteriori accertamenti, è risultata rubata poco prima di Natale in provincia di Varese.
Il 46enne, privo del porto d’armi, ha successivamente nascosto l’arma in un luogo nelle vicinanze dell’abitazione. La sua confessione ha non solo permesso il ritrovamento dell’arma, ma ha anche rivelato dettagli cruciali sulla dinamica dell’incidente.
Nel corso delle indagini, all’interno della casa, i carabinieri hanno fatto una scoperta ulteriore: circa 1,5 kg di ordigni esplosivi artigianali detenuti illegalmente da un 48enne amico dell’indagato. Quest’ultimo è stato arrestato dai militari della sezione di Afragola.