Torre Annunziata, via libera all’adesione al Consorzio Agrorinasce. Quest’ultimo, noto per la sua efficace gestione di beni confiscati nei Comuni di Villa Literno, Santa Maria la Fossa, Grazzanise, San Cipriano D’Aversa e San Marcellino, si espande con l’adesione di un nuovo membro di rilievo. Ovvero Torre Annunziata, Comune napoletano sotto commissariamento per infiltrazioni camorristiche.
Torre Annunziata, via libera all’adesione al Consorzio Agrorinasce
La Corte dei Conti ha recentemente espresso un parere positivo per l’ingresso di Torre Annunziata in Agrorinasce. Segnando un momento significativo per la gestione e la destinazione dei beni confiscati nel territorio. Il 29 dicembre, la Corte dei Conti ha ufficialmente approvato questa nuova alleanza. Aprendo la strada per una collaborazione che si prospetta fondamentale per contrastare il degrado e l’inutilizzo di numerosi beni confiscati. Spesso abbandonati a uno stato di degrado massimo.
Il prefetto Enrico Caterino, che presiede la commissione straordinaria del Comune di Torre Annunziata, ha accolto con soddisfazione la decisione della Corte dei Conti, riconoscendo le difficoltà del comune nell’amministrare e gestire i beni confiscati. Caterino ha affermato che l’esperienza di Agrorinasce può rivelarsi estremamente utile in questo contesto. E ha anticipato l’avvio immediato di un lavoro di programmazione delle destinazioni da assegnare a tali beni.
“Lavoro immediato di programmazione per i beni confiscati alla camorra”
La commissione straordinaria intende, quindi, lasciare un segno tangibile attraverso la collaborazione con Agrorinasce. Dimostrando un impegno concreto nella destinazione dei beni confiscati e la realizzazione di progetti significativi per la comunità.
Il Comune di Torre Annunziata ha presentato alla Corte dei Conti una dettagliata relazione sullo stato attuale dei beni confiscati nel territorio. Fornendo un quadro chiaro della situazione. Tra i beni già assegnati al comune, solo quattro sono destinati a scopi sociali. Mentre altri sono ancora in fase di assegnazione da parte dell’Agenzia Nazionale dei Beni Sequestrati e Confiscati alla Criminalità Organizzata.
La forza della collaborazione tra Agrorinasce e altre istituzioni pubbliche
Giovanni Allucci, amministratore delegato di Agrorinasce, ha sottolineato la forza della collaborazione tra Agrorinasce e altre istituzioni pubbliche, inclusi il Ministero dell’Interno e la Regione Campania. Attualmente, Agrorinasce gestisce circa 150 beni confiscati alla camorra, con finanziamenti che superano i 50 milioni di euro, contribuendo a progetti che vanno dall’istituzione di parchi agroalimentari a centri di formazione professionale.
L’assessore regionale alla Sicurezza, Legalità e Immigrazione, Mario Morcone, ha commentato positivamente la decisione della Corte dei Conti, evidenziando l’importanza di esportare il modello di Agrorinasce anche nella Provincia di Napoli. Morcone ha sottolineato il dovere di sostenere i comuni con gravi problematiche legate all’infiltrazione camorristica e nella gestione dei beni confiscati, ribadendo l’impegno di Agrorinasce e della Regione Campania nell’affrontare tali sfide.