Pomigliano d’Arco: riaperto al pubblico lo stadio comunale “Ugo Gobbato”

Già da sabato prossimo la squadra di casa potrà disputarci il match casalingo. Stabilita una capienza massima di 480 spettatori per l'impianto di via Ravenna

Pomigliano d'Arco: riaperto al pubblico lo stadio comunale “Ugo Gobbato”

Sabato 6 gennaio ci sarà il primo match dell’anno del Pomigliano calcio che riapre le porte dello stadio comunale Ugo Giobbato. Un anno fa la chiusura a seguito del sequestro avvenuto dopo i controlli effettuati dagli Agenti della Polizia Municipale, che riscontrarono la mancanza di alcune importanti autorizzazioni edilizie. Il giorno 27 dicembre il sindaco Raffaele Russo ha convocato la Commissione Comunale di Vigilanza presso lo stadio, situato in via Ravenna, per un sopralluogo determinante ai fini del rilascio della licenza di agibilità per la struttura. Dopo un’attenta e accurata valutazione la commissione ha espresso parere favorevole, lo stadio comunale ha riaperto i cancelli il giorno 4 gennaio.

Pomigliano d’Arco: un anno fa il sequestro e lo sfratto delle società calcistiche

Nell’aprile del 2022 nello stadio Gobbato venne sequestrata una struttura di 800 metri quadrati e una recinzione.

Il sequestro avvenne a causa della mancata richiesta da parte della società di alcune autorizzazioni edilizie e poi venne convalidato dal gip del tribunale di Nola che ritenne legittima l’operazione svolta dai caschi bianchi. Allora gli agenti constatarono la realizzazione deli un muro di cinta con l’apertura di un passo carrabile per l’accesso ad un parcheggio a pagamento e l’edificazione di alcuni locali, probabilmente destinati agli spogliatoi delle squadre di calcio su una superfice di 790 metri quadrati. Allora fu accertata anche l’esistenza di alcuni vani che sarebbero serviti come servizi igienici.

Una persona venne denunciata e la struttura sequestrata e chiusa al pubblico. I granata della squadra maschile del Pomigliano calcio che milita nella categoria Eccellenza dovettero sospendere immediatamente l’utilizzo della struttura insieme alla squadra femminile del Pomigliano, che milita in serie A e che allora era ospitata presso lo stadio e costretta a trasferirsi a Castellammare.

Pomigliano d’Arco: La lettera dei tifosi e la riapertura alle squadre nel novembre 2022

Nei mesi successivi al sequestro e allo stop momentaneo alle attività sul rettangolo verde, nonostante le richieste dei tifosi e lo sgomento cittadino per la chiusura dello stadio, simbolo della società calcistica pomiglianese che nasce nel 1920, grande fu il sostegno dei cittadini e dei tifosi con manifestazioni pacifiche in tutta la città. Nel novembre 2022 l’ex sindaco Gianluca Del Mastro con un’ordinanza concesse il permesso di poter ospitare match e allenamenti delle squadre locali lasciando pero fuori il pubblico a causa della mancanza di alcune autorizzazioni necessarie come quella della sicurezza e per la mancanza di Scia per le misure antincendio, il tutto per tutelare l’incolumità degli spettatori.

A pochi mesi dall’ insediamento della nuova giunta e a seguito del parere favorevole con prescrizioni espresso dal Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Napoli, è stata dunque concessa l’agibilità allo stadio comunale “Ugo Gobbato”.

La commissione, dopo il sopralluogo, ha stabilito una capienza massima di 480 spettatori per l’impianto. Questo include 380 posti per i tifosi locali nella tribuna ovest e 100 posti per i tifosi ospiti nella tribuna est. In linea con le prescrizioni ricevute, verranno mantenute le vie di esodo completamente libere da qualsiasi ostacolo che possa intralciare l’uscita del pubblico, sia in condizioni ordinarie che di emergenza. Inoltre, è stato stabilito che nei due settori tribuna non sarà consentita la presenza di spettatori in piedi. L’uso dell’impianto infine sarà limitato alle ore diurne.

Cinzia Porcaro

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Da sempre affascinata dal giornalismo ,ha coltivato questa passione per anni. Laureata in lettere presso la Federico II è iscritta all'albo giornalisti pubblicisti. Continua a fare informazione e pensa ancora che un giornalista racconta la verità ,non quella Pirandelliana del "Io son colei che mi si chiede", ma quella dei fatti e delle persone.