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Il sindaco di Palma Campania ai domiciliari, il Prefetto lo sospende. Ecco gli indagati e le gestioni “sospette”

Il sindaco di Palma Campania ai domiciliari, il Prefetto lo sospende. Ecco gli indagati e le gestioni "sospette"

Il Prefetto di Napoli, Michele di Bari, ha adottato il decreto di sospensione per Nello Donnarumma, sindaco di Palma Campania, finito agli arresti domiciliari questa mattina. A seguito di ordinanza di custodia cautelare emessa dall’Autorità Giudiziaria il Prefetto fa sapere di aver “accertato la sussistenza a carico del primo cittadino, della causa di sospensione di diritto dalla carica“. Ai sensi della vigente normativa sugli Enti locali, il sindaco viene sostituito in tutte le sue funzioni dal Vice Sindaco.

Otto le misure cautelari e 19 indagati

Sono 19 le persone iscritte nel registro degli indagati dalla Procura di Nola nell’ambito dell’inchiesta che stamattina ha portato all’arresto del primo cittadini di Palma Campania iscritto a Fratelli d’Italia, finito ai domiciliari.

I carabinieri del nucleo investigativo di Castello di Cisterna hanno eseguito un’ordinanza applicativa di misure cautelari, emessa dal gip del tribunale di Nola su richiesta della Procura nolana, con le ipotesi di reato contestate a vario titolo agli indagati di corruzione, turbata libertà degli incanti, falso in atto pubblico, depistaggio e subappalto non autorizzato.

Oltre al sindaco, Donnarumma, ai domiciliari è finito anche l’ingegnere Salvatore Felice Raia, responsabile del IV e V settore del Comune nolano. Sottoposti al divieto di dimora a Palma Campania l’architetto Monica Ventura, rup che si sarebbe occupata di un affidamento, Nicola Borrelli, rappresentante di una catena di supermercati, e Luigia Barone, dipendente di una società che avrebbe ottenuto un appalto.

Misura cautelare del divieto di contrattare con la pubblica amministrazione per la durata di un anno per gli imprenditori Antonio Nunziata, Angelo Miranda e Aniello Sorrentino. Tra le accuse mosse nei confronti del sindaco Donnarumma ci sarebbe anche la “gestione personalistica” del Comune da lui amministrato, con alcuni affidamenti diretti a ditte di imprenditori favoriti rispetto ad altri.

Intercettazioni telefoniche inchioderebbero il sindaco Donnarumma

Nel corso delle indagini, i Carabinieri avevano sequestrato il telefonino del sindaco, sul quale la Procura di Nola aveva eseguito una perizia tecnica.

Venti milioni di euro di fondi da gestire per la realizzazione di importati progetti di riqualifica del territorio. Il sospetto dei pm di Nola è che siano stati fagocitati dal sistema messo in piedi dal sindaco Donnarumma.

Da qua ai prossimi 6-7 mesi… arrivano venti milioni di finanziamento, ma chi li gestiamo, io e te?“, sentono gli inquirenti in una intercettazione contenuta nell’ordinanza cautere, estratto di una conversazione tra Donnarumma e l’imprenditore Antonio Nunziata. E’ datata 20 dicembre 2021 e per gli inquirenti è emblematica di quella che era la volontà dei due indagati. In ballo c’è una gara per la gestione dei rifiuti che fa saltare le staffe all’imprenditore che si sfoga con il sindaco.

Per il gip di Nola il materiale acquisito durante le indagini “documenta di come il Donnarumma abbia assunto una gestione fortemente personalistica della cosa pubblica, orientando le decisioni, dei propri dirigenti, non sempre nell’interesse della collettività ma piuttosto nell’interesse dei privati“.

Un “sistema” per la gestione dei rifiuti, ma tante le “operazioni sospette”

E la lista dei servizi e dei “lavori sospetti finiti nel sistema”, tra il 2021 e 2022, è lunga. Si parte dalla gestione dei social media, per pubblicizzare le attività del Comune, con 5mila euro. Poi la concessione, che sarebbe stata “addomesticata” in cambio di 20mila euro, per la gestione di un chiosco-bar in piazza. Inoltre il servizio di assistenza alla mensa scolastica per 34mila euro; i lavori di manutenzione delle aree verdi e dei viali comunali; i lavori di adeguamento energetico in una scuola; i lavori di miglioramento della viabilità urbana per 190mila euro.

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