Mentre i dati del box-office del weekend attendono di essere svelati, sul film di Pietro Castellitto si ripone la speranza di rivedere il pubblico riempire le sale cinematografiche, attratto dalla promessa di una bella storia.
Pietro Castellitto ritorna dietro la macchina da presa, questa volta coinvolgendo il padre, Sergio Castellitto, e il fratello, Cesare Castellitto, in un’opera con protagonista Enea, un personaggio che lotta per sentirsi vivo in un mondo in declino.
Enea è la prima scommessa di genere drammatico del 2024
Il successo di “C’è ancora domani” di Paola Cortellesi, dimostra l’apprezzamento del pubblico per racconti che svelano sfaccettature “inedite” della società. Con Enea – dopo il concorso a Venezia 2023 – Castellitto si propone di soddisfare questa ricerca di autenticità, portando sul grande schermo una storia di criminalità intrisa di realismo crudo che si insinua silenziosamente e inaspettatamente nei rapporti quotidiani, sconvolgendo la routine familiare. Attendiamo con interesse i primi dati di incassi e le reazioni del pubblico per capire se questo racconto saprà rispondere al crescente desiderio di storie vere e coinvolgenti.
Castellitto sceglie lo sfondo di Roma per narrare una storia intensa di droga, violenza e feste esclusive
Dopo aver conquistato il David di Donatello come miglior regista esordiente con “I predatori”, le aspettative per la sua seconda opera erano elevate. Consciamente, Castellitto affronta questa sfida, scegliendo di ambientare il suo secondo film su un fatto di cronaca reale che si è svolto proprio durante le riprese de “I predatori”. Nasce così una narrazione unica, da lui stesso definita come un “gangster movie senza la parte gangster“, dove due amici inseparabili vivono un’esistenza fuori dagli schemi in una Roma che si dipinge decadente, dominata da droga, violenza e esclusività. In questo contesto, Castellitto cattura anche una storia di amicizia profonda e amore sincero, che sfida la cornice urbana.
Il regista coinvolge nel cast anche suo fratello, con cui si picchia davvero durante le riprese
La trama si concentra sul mondo del narcotraffico, ma si distacca dai soliti cliché delle famiglie borghesi indifferenti, presentando invece una famiglia ricca di umanità e un protagonista che emerge come un eroe romantico nonostante le circostanze avverse. Per farlo, Pietro Castellitto non solo dirige, ma coinvolge anche elementi della sua famiglia nel cast: Sergio Castellitto nel ruolo di un padre psichiatra e Cesare Castellitto, che interpreta Brenno, il fratello problematico ancora alle prese con la scuola. Un fratello, sullo schermo e nella realtà, con cui Pietro ha rivelato – ai microfoni di Radio Deejay – di aver veramente litigato durante le riprese: “Il ciak che si vede nel film forse è quello più umano – spiega il regista – perché la situazione è degenerata veramente. Mio fratello non fa l’attore, ma diciamo che l’ho preso dalla strada di casa”.
Nel cast, anche Benedetta Porcaroli, di cui si è realmente innamorato
Forza al film, è data sicuramente dalla presenza di attori che hanno dato umanità ai personaggi che Pietro ha scritto e che, come lui stesso afferma, hanno reso felice e soddisfacente il suo lavoro, avanti e dietro le telecamere: Benedetta Porcaroli, Tutti Fenomeni, Matteo Branciamore, Adamo Dionisi, Chiara Noschese, Giorgio Montanini. Sarà verso il suo amore Eva (interpretata dalla Porcaroli) a cui Enea tenderà la mano della salvezza da una vita di nefandezze. Un amore, uscito anche fuori dalla tv ma terminato presto, per ammissione della stessa attrice che ha confermato la fine del flirt con Pietro ma al contempo la forte e genuina amicizia che ancora li lega.
In conclusione, il film di Castellitto merita di essere visto?
La risposta è un deciso sì. La sceneggiatura, scritta da Castellitto, riflette la professionalità di un regista che mostra di aver assorbito il mondo del cinema fin da quand’era bambino. Il film ci immerge in una ricerca giovane e intensa sul significato della vita, toccando temi profondi quali la morte, l’amore, e in particolare, il conflitto interiore di Enea, diviso tra la fedeltà al “percorso clanico” e la ricerca del suo “percorso individuale”. Ci fa conoscere la storia di due giovani provenienti da famiglie disfunzionali che tentano di costruirsi una vita contando l’uno sull’altro, nonostante l’oscurità che si cela nel loro presente e passato. Tutto questo, fino all’arrivo di Eva, l’amore di Enea, che introduce una tensione inaspettata: Valentino, segretamente innamorato di Enea, si trova in una posizione delicata. Questa complessa rete di relazioni si dirige verso un finale che non vogliamo rivelarvi, ma che possiamo dire escluda decisamente gli “intrusi”.
Pietro Castellitto si afferma, così, un talento straordinario nel panorama cinematografico italiano con un film che intreccia dramma, introspezione psicologica e la vivacità della gioventù, con un cast che di certo contribuisce al successo dell’opera: una nuova perla del cinema contemporaneo.
Sofia Comentale