Processo per l’omicidio di Giulia Tramontano ad opera di Alessandro Impagnatiello: la sorella della vittima, Chiara Tramontano, ha respinto duramente le scuse offerte dall’imputato in Tribunale. Attraverso un post su Instagram, Chiara ha descritto le scuse di Impagnatiello come un “effimero tentativo di insinuare un blackout di ‘una notte'”. Sottolineando la persistenza della sua crudeltà e disumanità che si sono protratte per sei mesi, durante i quali avrebbe avvelenato la sorella e il nipote, premeditando la loro morte.
Il delitto di Giulia Tramontano
Le parole di Chiara Tramontano riflettono il dolore e la rabbia nei confronti dell’imputato, accusato di omicidio volontario con l’aggravante della premeditazione. La sorella della vittima ha dichiarato senza mezzi termini che non dimenticherà mai il gesto di Impagnatiello e la sofferenza inflitta alla sua famiglia.
La sorella Chiara ad Alessandro Impagnatiello: “Nessun blackout di una notte”
Le reazioni della famiglia di Giulia, originaria di Sant’Antimo in provincia di Napoli, sono state accese anche in risposta a un tentativo di Alessandro Impagnatiello di chiedere scusa durante l’udienza in Corte d’Assise. Gramellini, sul Corriere della Sera, ha criticato la scena definendo il gesto di Impagnatiello come un “rito del reo confesso che arriva nell’aula di tribunale che dovrà condannarlo e per prima cosa chiede scusa e si commuove parlando di sé”. L’articolo suggerisce che Impagnatiello potrebbe cercare di trasformarsi idealmente da imputato a parte civile bisognosa di consolazione.