I funerali di Dorita Delle Donne, manager stabiese spentasi a Londra a soli 34 anni a causa di un tumore, si sono svolti nella Chiesa del Corpus Domini di Gragnano, la stessa in cui un anno fa è stato dato l’ultimo saluto all’adorato padre Giovanni.
Dorita Delle Donne, il commosso addio a Gragnano
Questi gli ultimi desideri della ragazza strappata così precocemente alla vita da un tumore che non le ha lasciato scampo. Che l’ultimo saluto le fosse dato nella stessa chiesa in cui si sono tenuti i funerali papà e che la sepoltura avvenisse nel cimitero di Castellammare, accanto alla cugina morta in giovane età e che per Dorita era come una sorella.
La manager stabiese, che da anni era a Londra dove lavorava nel settore della ristorazione, si è spenta al Saint Bartholomew’s Hospital. Il rientro in Italia è stato reso possibile con la raccolta fondi avviata dalla moglie Ester sul portale Gofundme, grazie alla generosità di quanti hanno voluto contribuire a realizzare gli ultimi desideri di Dorita.
Una luce che non si è mai spenta
Don Emanuele Rosanova ha speso parole di ammirazione per quanti hanno contribuito al rientro in Italia: “Nelle mani del signore consegniamo l’anima di Dorita. Le abbiamo voluto tutti bene, specie chi le è stata vicino. In tanti abbiamo pregato e sperato, abbiamo mostrato solidarietà, alcuni in maniera invisibile ma presente. E un plauso va a tutti quelli che si sono prodigati affinché la nostra Dorita tornasse tra i suoi cari”.
“Preferisco vedere il funerale come il giorno in cui ricordare quanto di bello ci hai lasciato, anziché il giorno del pianto, poiché la tua assenza, anche se inevitabile, ci accompagnerà per tutta la vita”: queste le parole che Ester, moglie di Dorita, ha scritto sui social dopo i funerali.
Il rientro in Italia possibile grazie ad una raccolta fondi
Ringraziando coloro che le sono stati vicino in questi giorni difficili, Ester ci ha reso partecipi degli ultimi pensieri di Dorita, ricordando: “Non pensavi alla morte in modo triste, non avevi paura di morire ma di non esser sazia della vita, di non avere più tempo con le persone a te care, di non aver visitato un numero ragionevole di posti, nuotato in sufficienti mari. Spero tanto che per quanto fosse possibile in un tempo così breve, sia riuscita a saziarti della vita, perché tu eri vita”.
Sperando che Ester, i familiari e gli amici possano trovare un minimo di conforto nel ricordo dei momenti condivisi con lei, chiudiamo il racconto di questa ingiusta storia ricordando e ringraziando Dorita per l’esempio dato in questi anni di intensa battaglia, condotta sempre col sorriso sulle labbra.
Anna Rega
