Castellammare: un nuovo regolamento per blindare gli appalti

È quanto approvato dalla commissione prefettizia, guidata da Raffaele Cannizzaro, nell’ambito della lotta alla malavita organizzata. L’obiettivo è quello di garantire trasparenza sulle procedure

Castellammare, nuovo vertice sul sottopasso Eav. La commissione:

Un nuovo regolamento comunale a Castellammare di Stabia, per blindare gli appalti dalle infiltrazioni dei clan camorristici. È quanto approvato dalla commissione prefettizia, guidata da Raffaele Cannizzaro, nell’ambito della lotta alla malavita organizzata. L’obiettivo è quello di garantire trasparenza sulle procedure.

Castellammare, lotta alla camorra: un nuovo regolamento comunale per blindare gli appalti

Il regolamento è composto da 36 articoli, che rendono più stringenti i criteri di selezioni dei fornitori e delle ditte che si assicurano piccoli o grandi commesse pubbliche. In particolare, il nuovo regolamento interessa gli affidamenti diretti sotto la soglia dei 150mila euro. A tal proposito, i commissari prefettizi hanno deciso di limitare il potenziale dei funzionari comunali, attraverso lo stop al frazionamento degli affidamenti diretti e dando più spazio alle piccole imprese.

Va ricordato che proprio la questione degli appalti con affidamento diretto è stata al centro della relazione della Prefettura, che portò poi allo scioglimento del consiglio comunale per infiltrazioni camorristiche nel febbraio 2022. Un punto cardine del nuovo regolamento è il divieto di frazionare gli appalti. Ovvero l’amministrazione impegna i dirigenti a evitare tanti micro – affidamenti per lo stesso servizio. Ma non è tutto, perché l’obiettivo della triade guidata dal prefetto Cannizzaro è anche fare in modo che si evitino dei veri e propri monopoli, in alcuni settori, con aziende più grandi e strutturate che possano fare la voce grossa quando si tratta di acquisire commesse.

Obiettivo: garantire trasparenza sulle procedure

Nella relazione della Prefettura del resto emersero appalti ad amici e parenti ed assunzioni pilotate. Al setaccio dalla triade commissariale, inviata dal Prefetto di Napoli poco prima dello scioglimento, sono stati passati appalti ed assunzioni, finanche le assunzioni fatte dalle aziende che gestiscono appalti per il Comune di Castellammare. Fari puntati su gestione di servizi e lavori pubblici pilotati e poco chiari con aziende in odore di camorra.

Allo stesso modo monitorati assunzioni e gli scatti di carriera che ci sono stati a palazzo Farnese dal 2018 fino al 2022. Appalti in ogni settore e di ogni tipo di lavoro affidati ad “amici degli amici” o ancor peggio a parenti di consiglieri comunali. Accuse che hanno portato allo scioglimento del consiglio comunale, ma che attendono ancora una nuova sentenza del Tar Lazio (udienza fissata il 29 maggio prossimo) dopo il ricorso presentato dall’ex sindaco Cimmino e da altri politici stabiesi.

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