Pompei: carenze igieniche, ristorante chiuso, ma ancora aperto. Sequestrato dal Gip

La titolare del locale ha ignorato ripetutamente l'ordine del Comune, continuando a gestire l'attività di ristorazione in violazione delle disposizioni locali

Nel cuore di Pompei, una delle città più rinomate per il suo patrimonio storico, è stato eseguito il sequestro preventivo di un noto ristorante situato in via Roma, a pochi passi dal Santuario della Beata Vergine del Rosario e dall’ingresso del Parco Archeologico di Porta Anfiteatro. L’intervento delle forze dell’ordine è stato condotto dalla Polizia di Stato, con la collaborazione degli agenti del comando di Polizia Municipale, in esecuzione di un decreto emesso dal gip del tribunale di Torre Annunziata su richiesta della Procura locale.

Il Ristorante continuava a somministrare alimenti e bevande nonostante la decadenza del titolo abilitativo

Il provvedimento di sequestro è scaturito da un’indagine condotta dal commissariato di Pompei, sotto il coordinamento della Procura, che ha rivelato la continua attività di ristorazione nonostante un provvedimento restrittivo emanato dal Comune di Pompei. Tale provvedimento aveva sancito la decadenza del titolo abilitativo per l’esercizio dell’attività di somministrazione di alimenti e bevande, motivato da gravi questioni igienico-sanitarie, imponendo la chiusura del ristorante.

La titolare del locale ha ignorato ripetutamente l’ordine del Comune, continuando a gestire l’attività di ristorazione in violazione delle disposizioni locali e senza il necessario titolo autorizzativo. In conseguenza di ciò, il gip ha ritenuto necessario l’intervento delle forze dell’ordine per scongiurare ulteriori violazioni e per evitare possibili conseguenze negative sulla salute pubblica.

Il reato contestato è quello previsto e punito dall’articolo 650 del codice penale italiano, relativo all’inosservanza dei provvedimenti dell’autorità. La persistente violazione delle disposizioni comunali ha portato alla decisione di sequestrare il locale, poiché la titolare, tramite la sua condotta, sembra mettere in pericolo la salute pubblica e potrebbe favorire la reiterazione del reato.

Il sequestro del ristorante è una misura precauzionale necessaria per garantire il rispetto delle norme locali

Il provvedimento di sequestro mira a impedire la libera disponibilità dell’esercizio commerciale, al fine di evitare l’aggravamento o il prolungamenti delle conseguenze del reato. La chiusura del ristorante è, pertanto, una misura precauzionale necessaria per garantire il rispetto delle norme locali e la sicurezza dei cittadini.

Il Comune di Pompei e le autorità giudiziarie stanno lavorando congiuntamente per garantire il rispetto delle leggi e delle norme igienico-sanitarie, assicurando che situazioni simili non compromettano la sicurezza e il benessere della comunità locale.

Donazione sostieni il Gazzettino Vesuviano
Condividi
PrecedenteAnticipo di Campionato, la Givova Scafati fa visita all’Estra Pistoia
SuccessivoL’impatto della gamification: dalla formazione al marketing
Il giornale “il Gazzettino vesuviano”, fondato nel 1971 da Pasquale Cirillo e attualmente diretto da Gennaro Cirillo, si interessa principalmente delle tematiche legate al territorio vesuviano e campano; dalla politica locale e regionale, a quella cultura che fonda le proprie radici nelle tradizioni ed è alla base delle tante associazioni e realtà che operano sul territorio.Siamo impegnati a garantire la massima qualità e la massima integrità nel nostro lavoro giornalistico. Ci impegniamo a mantenere alti standard etici e professionali, evitando qualsiasi conflitto di interesse che possa compromettere la nostra indipendenza e la nostra imparzialità.Il nostro obiettivo è quello di fornire ai nostri lettori notizie e informazioni affidabili su una vasta gamma di argomenti, dalle notizie di attualità ai reportage approfonditi, dalle recensioni ai commenti e alle opinioni. Siamo aperti a suggerimenti e proposte dai nostri lettori, e ci impegniamo a mantenere un dialogo aperto e costruttivo con la nostra community.