Emma Stone ci provoca e affascina con “Povere Creature!”

Da oggi al cinema, il racconto di una donna creata in laboratorio da uomini che la vogliono plasmare, pretendendo che incarni i loro desideri. Il successo dell’esperimento? Sarà una Emma Stone da Oscar

Emma Stone ci provoca e affascina con

Arriva (finalmente) nelle nostre sale cinematografiche italiane Povere Creature! il film – pluripremiato e già favorito agli Oscar 2024 – diretto da Yorgos Lanthimos, dove la diva americana interpreta un personaggio che funge da reinterpretazione del mostro di Frankenstein. Una pellicola affascinante e provocatoria, che ha ricevuto elogi sia dalla critica che dal pubblico, nonostante le controversie legate alle scene di sesso.

Bella, la protagonista del film, è una donna creata in laboratorio per essere “addomesticata”

Emma Stone, nel suo nuovo ruolo, non mette timore perché interpreta un mostro, no. Abbiamo a che fare con qualcosa di più profondo: l’essere una donna libera della Londra vittoriana dell’Ottocento. Arrivarci, non è certo stata cosa semplice: morta nel tentativo di fuggire dal marito violento, viene riportata in vita dallo scienziato Godwin Baxter (Willem Dafoe) con un ardito esperimento: le impianta il cervello della bambina che la donna portava in grembo quando è morta. Difatti, sarà come una bambina nel corpo di un’adulta e, da tale, Baxter la vuole “crescere” a modo suo. «Bella è una creatura nuova, mai vista. Per questo gli uomini la vogliono plasmare, pretendono che incarni i loro desideri» racconta Emma Stone.

Una donna creata da zero, che gli uomini vogliono plasmare a proprio piacimento

Una volta cresciuta, Bella (di nome e di fatto), splendida nel corpo, cresce rapidamente anche nelle facoltà mentali, imparando a camminare, parlare e, soprattutto, desiderare. A nulla vale, a questo punto, il tentativo del suo creatore di fermarla: Godwin – il cui stesso nome rimanda ai poteri di Dio – le ha dato la vita e, con essa, il libero arbitrio. “Nella sua pura ingenuità, lei si ribella per vivere secondo le sue regole, per costruire il suo destino” conclude l’attrice.

Semplicemente, vuole recuperare il tempo perduto, senza pregiudizi, infrastrutture sociali o differenziazioni di genere. Così, desiderosa di conoscere il mondo, fugge insieme all’avvocato Duncan Wedderburn (Mark Ruffalo), salvo poi abbandonare anche lui in nome della propria libertà. Un ruolo difficile da sostenere, dentro e fuori lo schermo, soprattutto per le scene di nudo.

Emma Stone non omette la sessualità nel suo racconto di donna radicalmente libera

Ribellarsi non è facile, né per Bella, né per la Stone attrice. Nei panni della protagonista, agli albori dei suoi 35 anni d’età, Emma Stone non rifiuta le scene di sesso, verso cui gli spettatori hanno però puntato il dito, tanto da spingere l’attrice a spiegare che la sua interpretazione sessuale è “sincera”: “All’inizio della mia carriera – dichiara la Stone – ho sempre cercato di rispettare i desideri dei miei genitori, come loro hanno sempre sostenuto i miei sogni. Sapevo che mio padre non sarebbe stato contento se mi fossi spogliata davanti alla cinepresa, per questo esitavo quando mi chiedevano di mostrare troppa pelle.

Ma in questo caso è diverso: il sesso non è mai puramente erotico o voyeuristico, anzi è funzionale a raccontare il percorso di crescita di Bella, la scoperta di sé, della vita, del mondo. Vorrei mettere a tacere le polemiche una volta per tutte: quelle scene sono necessarie, sarebbe stato ipocrita raccontare di una donna libera e padrona del suo destino omettendo la sua sessualità”. Il sesso è una parte enorme dell’esperienza e della crescita del personaggio, come lo è per la maggior parte delle persone nella vita. Effettivamente, ciò che Lanthimos e la Stone vogliono fare è “onorare” la prospettiva di Bella mentre scopre il mondo.

Per Emma Stone, il ruolo di Bella potrebbe valerle il secondo Oscar

Bella è un personaggio che vale una carriera. Una donna radicalmente libera”. Un ruolo, per il quale l’attrice di Scottsdale, Arizona, ha vinto come migliore interprete femminile la Coppa Volpi all’ultima Mostra del Cinema di Venezia, il Golden Globe, il Critics’ Choice Award. Attualmente, è la favorita nella corsa agli Oscar 2024, che potrebbe assegnarle la seconda statuetta d’oro, dopo la prima conquistata nel 2017 per La La Land di Damien Chazelle. A riguardo, la Stone risponde così al suo favoritismo: “Vedremo… I riconoscimenti mi fanno sempre sentire molto onorata, ma ho imparato ad apprezzare anche i fallimenti.

Da ragazzina ero molto ansiosa e recitare è stata una sorta di terapia, mi ha aiutato a incanalare l’energia. L’insicurezza mi ha accompagnato anche a 20 anni, all’inizio della carriera a Hollywood, un periodo difficile. Ma oggi, a 35, mi sento centrata, consapevole delle mie capacità. Non ho più paura di fallire agli occhi degli altri. Faccio un film che non piace a nessuno? Quello che conta è che sia importante per me”. La Stone ha del film anche il ruolo di produttrice, che le ha permesso la costruzione della storia e del suo personaggio “in un modo in cui non sarei riuscita se mi fossi limitata a recitare”. Dunque – qualunque sia la controversia legata alle scene di sesso, che scopriremo – non si può di certo dire che Emma Stone non abbia interpretato questo personaggio in maniera impeccabile.

Attendiamo di accedere alle sale cinematografiche fra poche ore per addentrarci in quella che sembra essere una commedia romantica, ma nel senso che Bella si innamora della vita stessa. Vedremo se il suo accettare il bene e il male in misura uguale ci aiuti a guardare alla vita in modo diverso.

Sofia Comentale

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