“Oggi abbiamo perlomeno una magra consolazione: la presidente del Consiglio Meloni non avrà più la possibilità di parlare ogni trenta secondi della Nazione. La state distruggendo la nazione, non avete più titolo politico, ideale e morale per parlare di nazione. Questa legge non è per la nazione, è per quello che io chiamo il “Controrisorgimento”.
“E’ una legge truffa e dobbiamo combattere”
Così il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, parlando con i giornalisti a margine della conferenza stampa tenuta stamattina a Palazzo Santa Lucia, a Napoli, per lanciare una campagna di mobilitazione contro l’autonomia differenziata, contro il ddl Calderoli e a difesa del Sud e dell’unità nazionale.
“Questa legge sull’autonomia differenziata è una legge truffa perché quando si dice che dobbiamo definire i Livelli essenziali di prestazione uguali per tutti i cittadini e poi si dice che i Lep vengono definiti tra 2 anni, ci stiamo prendendo in giro. Quando si dice che questa operazione avviene senza oneri aggiuntivi per il bilancio dello Stato, ci stanno prendendo in giro. E’ una legge truffa e dobbiamo combattere”.
De Luca: “Operazione verità” su Sud parassita
“Sono stato l’unico che sta combattendo da dieci anni su queste tematiche”, rivendica il governatore, che poi aggiunge: “Io credo che dobbiamo fare innanzitutto un’operazione verità perché stanno mettendo in circolazione dati falsi per giustificare questa operazione di nuovo divario tra Nord e Sud. Operazione verità, cioè dobbiamo dire che ogni cittadino riceve come spesa pubblica 5mila euro in meno rispetto a un cittadino del Nord. Per quanto riguarda i posti letto, la Campania ne ha un quarto rispetto alla Lombardia e per quanto riguarda i dipendenti della sanità ogni mille abitanti, noi abbiamo quasi la metà dei dipendenti dell’Emilia Romagna e della Lombardia.
Allora serve un’operazione verità perché questa idea che abbiamo del Sud di parassiti che non spendono è una grande frottola che dobbiamo smontare con i dati di fatto, i dati di merito. Dobbiamo dunque dire che noi siamo i più interessati a una battaglia per l’efficienza e per la burocrazia zero”, sostiene De Luca.
Autonomia: prossime settimane iniziative in 4 settori
Una serie di iniziative pubbliche, per coinvolgere tutti gli amministratori del Sud, al di la’ dei colori politici, ma anche i mondi della cultura, delle imprese e del lavoro.
“Abbiamo deciso di promuovere una campagna di mobilitazione straordinaria per contrastare l’ipotesi di autonomia differenziata che sta andando avanti in Italia e che ha avuto già un primo passaggio istituzionale nel Senato della Repubblica che ha approvato il disegno di legge Calderoli che noi consideriamo disastroso per l’unità d’Italia e per il Sud“. Il governatore che ha sottolineato di parlare “a nome di un altro Sud, di un Sud che è pronto ad accettare la sfida dell’efficienza e del rigore amministrativo”, ha spiegato che sono previste una serie di iniziative per contrastare l’autonomia differenziata. Quattro le grandi aree coinvolte: le amministrazioni locali, il mondo della cultura, quello del lavoro e delle imprese e la burocrazia zero.
Ricorso alla Corte Costituzionale: “Una battaglia democratica nell’interesse dei nostri figli e della Nazione”
La Regione Campania, se necessario, farà ricorso alla Corte Costituzionale contro la riforma. “Ci prepariamo a una guerra su tutti i piani per contrastare una riforma che è contraria agli interessi dell’unità di Italia e del Mezzogiorno d’Italia. Riteniamo che ci sia materiale per presentare ricorso alla Corte costituzionale”, ha spiegato il presidente della Regione. “Stiamo combattendo una battaglia democratica nell’interesse dei nostri figli e della Nazione”, ha aggiunto De Luca.
“No a contratti integrativi per scuola e sanità”
“Bisogna decidere che le Regioni del Nord non possono fare contratti integrativi né per la sanità né per la scuola. E’ chiaro il pericolo che corriamo? Se una Regione ricca fa un contratto integrativo regionale e dà 2000 euro in più a un medico e un infermiere, noi avremo la fuga di medici e di infermieri dal Sud al Nord. E se fanno la stessa operazione per il personale scolastico avremo un’altra fuga dal Sud al Nord e avremo rotto l’unità d’Italia, soprattutto se tocchiamo l’unitarietà del sistema scolastico nazionale”.
“Noi faremo – annuncia il governatore – delle iniziative in queste settimane con gli amministratori, per lo sblocco del Fondo Sviluppo e Coesione che sta mettendo in grandissima difficoltà il Mezzogiorno d’Italia. Poi – prosegue – faremo iniziative con il mondo della cultura, con il mondo delle imprese, il mondo del lavoro. E infine faremo anche un’iniziativa sul tema della sburocratizzazione di questo Paese: è una cosa che si può fare anche senza toccare la Costituzione”.
Le opposizioni avrebbero potuto fare di più
“Non penso che Fitto se li porterà a casa… Sono 20 miliardi di euro“. Nel corso della conferenza stampa, Vincenzo De Luca torna a lanciare attacchi al ministro per gli Affari europei, che tre giorni fa ha denunciato per il blocco dei Fondi Sviluppo e Coesione destinati alla Campania. “Lui ha questa expertise – prosegue – è uno che ha lasciato tre miliardi di euro nelle casse della Regione Puglia senza spenderli, con grande soddisfazione di Nichi Vendola, che arrivando dopo di lui si ritrovò nelle mani un tesoretto, una bella eredità di famiglia”.
Su questo tema il presidente della Regione non risparmia però una frecciata anche alle opposizioni di centrosinistra. “Avrebbero dovuto fare cento volte di più rispetto al blocco dei fondi Fsc – sottolinea – che sono un altro degli aspetti dell’accentuarsi del divario tra Nord e Sud. Oggi vedo comunque che siamo tutti mobilitati, quindi è il momento per guardare avanti e costruire la mobilitazione sul Ddl Calderoli e sullo sblocco dei fondi Fsc“.
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