Home CATEGORIE Cronaca Il risveglio… di Torre Annunziata: la fiaccolata per la riapertura del Pronto Soccorso

Il risveglio… di Torre Annunziata: la fiaccolata per la riapertura del Pronto Soccorso

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Il risveglio… di Torre Annunziata: la fiaccolata per la riapertura del Pronto Soccorso

E così Torre Annunziata s’è risvegliata, ma per una tragedia capitata ad una sua figlia neonata, un batuffolo di vita di appena tre mesi, non riusciva a respirare ed il padre aveva pensato di portarla al più vicino ospedale. Ovviamente la scelta era dettata da una situazione di emergenza, quindi appena giunto all’ospedale S. Anna e Maria SS. delle neve, viene allontanato dal personale di vigilanza i quali sostenevano che il pronto soccorso era chiuso e quindi biosgnava rivolersi al San Leonardo di Castellammare di Stabia.

Pochi chilometri, ma intasati da un traffico ormai mitico, e così la piccola non ha più respirato, le era stato tolto il diritto di vivere. Una bronchiolite che in casi normali sarebbe stata curata, ma non è stato così. Ora ditemi voi chi avrebbe avuto il coraggio di fare spallucce davanti questo dramma? Chi asciugherà le lacrime di una mamma che l’ha portata in grembo per nove mesi ed ora si trova con una culla vuota?

Una mobilitazione che segna tutta l’indignazione di un popolo che non vuole essere di serie B

Il risveglio... di Torre Annunziata: la fiaccolata per la riapertura del Pronto SoccorsoE allora cosa succede, il popolo di Torre Annunziata all’improvviso, si sveglia, e scende in piazza, ma stavolta non sono poche decine, ma migliaia e percorrono le strade cittadine sino a raggiungere il punto del dolore… l’ospedale di Boscotrecase. Quanti di noi avrebbero pensato che ci sarebbe stata una mobilitazione così forte per l’apertura del Pronto Soccorso? Un tempo si diceva che la città si muove soltanto per il Savoia, e invece no, anzi i ragazzi, ultras e non, partecipano anche loro a questa lotta.

Il diritto alla salute negato da più di tre anni

Tutto è accaduto pochissimi giorni fa, ma il fatto va da registrarsi in anni non in giorni, infatti detto ospedale è chiuso al pubblico da oltre tre anni. Si avete letto bene oltre tre anni nei quali una popolazione di oltre duecentomila abitanti non ha più il diritto alla salute. E tanti sono stati i decessi avvenuti per questa mancanza, ambulanze senza medico a bordo, il San Leonardo preso d’assalto da una popolazione di circa seicentomila abitanti i quali si sono riversati in un pronto soccorso ormai intasato ed impossibilitato a rispondere con le giuste cure, lì dove anche un infartuato deve aspettare il suo turno.

Cosa dire del personale sanitario e di vigilanza della struttura stabiese, un lavoro da pazzi e ultimamente s’è anche verificato l’aggressione ad un’infermiera che difficilmente si dimenticherà di questo fatto. Intanto il presidente della Campania, annuncia i prossimi lavori per un secondo ospedale in costiera ma contemporaneamente nega l’apertura del Pronto Soccorso a Boscotrecase.

Qualcuno rammenti al presidente De Luca che…

Ma la misura è colma, da giorni, infatti è aperto un gazebo da parte di un movimento “CE AVITE UCCISO A SALUTE” posto davanti l’ospedale ed è presidiato 24 ore su 24. Ora tutto ciò ha fatto scalpore in tutta la nazione e sotto il telone arrivano televisioni nazionali, onorevoli, sindacalisti e tanti altri che mostrano la loro solidarietà e si spera solo che qualcuno rammenti al presidente De Luca che il diritto di vivere, lo possiede solo l’Altissimo Fattore e non lui…

Nel frattempo per stasera, 26 gennaio, alle ore 20, è prevista un’enorme fiaccolata che partirà dallo Stadio Giraud fino alla Basilica Pontificia e si prevede una grande affluenza anche da altri cortei provenienti da Boscotrecase e Boscoreale.
…e mò bona jurnata

Ernesto Limito

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