Tanti bambini in silenzio, attoniti, mentre nel teatro del Primo Circolo Didattico di Pompei scorrono le immagini del racconto del “Gelataio Pirelli”, un uomo come tanti che però, durante le atrocità della seconda guerra mondiale, ebbe il coraggio di salvare tante vite umiliate e deprivate da un conflitto assurdo e da una follia collettiva. Lui, un esempio per i bambini che guardano.
E poi una voce al telefono. Quella di Gerardo, 94 anni, che a fatica e con tono ancora carico di sgomento, racconta di soldati, aerei di guerra, bombe e fame… Paura, tanta paura.
Ciò malgrado, con grande enfasi, tra gli applausi di tutta la sala, esorta a sperare e ad amare la vita come dono straordinario e mai scontato, per nessuno.
Ed infine, un bambino ed una maestra che insieme, sul palco, drammatizzano la celebre “Ninna nanna” di Trilussa, che rispondeva col tono dolceamaro della satira all’abominio e all’insensatezza della guerra.
Alle parole cariche di dolore fa da contraltare il potente gesto di cura di una madre che accarezza e copre il suo bambino prima di lasciarlo al sonno della notte.
Un evento di grande portata educativa alla storica scuola pompeiana. Perchè proprio come affermava lo scrittore ex partigiano Primo Levi nel suo romanzo “Se questo è un uomo”, il nostro compito oggi è quello di conoscere, prima di tutto, e poi ricordare.
Conoscere è necessario, le coscienze possono continuamente essere sedotte ed oscurate e le generazioni presenti e future vanno educate alla condanna netta della guerra e al rispetto e alla tutela del dono sacro e inviolabile della vita.
Bianca Pane