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Pompei, ristoratrice viola i sigilli: scatta il divieto di dimora

Pompei, ristoratrice viola i sigilli: arresto convalidato, scatta il divieto di dimora. Michelina La Marca, vedova di Antonio Perillo, cognato del boss pentito Carmine Alfieri, è finita in manette domenica scorsa a causa della sua decisione di mantenere aperto illegalmente il ristorante “La Vinicola” con vista sugli scavi di Pompei, incurante dei provvedimenti contro di lei.

La donna è stata arrestata dagli agenti del commissariato di polizia di Pompei durante una verifica mirata, accusata di violazione dei sigilli, un reato aggravato dal fatto che lei stessa era stata nominata custode giudiziario.

Pompei, ristoratrice viola i sigilli: arresto convalidato, scatta il divieto di dimora

Il giudice del tribunale di Torre Annunziata, Silvia Paladino, ha accolto la richiesta della Procura, convalidando l’arresto in flagranza, il primo da oltre un decennio per questa tipologia di reato. Inoltre, è stato disposto il divieto di dimora a Pompei per la gestrice del ristorante. La situazione del locale, situato in via Roma, a breve distanza dal Santuario e dall’ingresso del Parco Archeologico di Porta Anfiteatro, ha avuto un’evoluzione rapida nelle ultime due settimane.

Il caso della trattoria “La Vinicola”

Su richiesta della Procura di Torre Annunziata, il giudice del tribunale oplontino aveva disposto il sequestro del locale a causa della “reiterata inosservanza all’ordine impartito dal Comune“. Questo ordine era stato emesso per ragioni igienico-sanitarie, stabilendo la decadenza del titolo abilitativo e la chiusura del ristorante.

Nonostante il sequestro e il ritiro delle licenze, il locale era rimasto aperto, portando a un nuovo sequestro e all’arresto della gestrice. Il processo è stato fissato per fine febbraio, e nel frattempo, Michelina La Marca affronta le conseguenze legali delle sue azioni, compreso il divieto di dimora nella città di Pompei.

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