Nel corso del processo contro Adalgisa Gamba, la 42enne accusata di aver ucciso suo figlio di appena due anni e mezzo, la Corte d’Assise di Napoli ha accolto la richiesta della Procura di Torre Annunziata (procuratore Nunzio Fragliasso, sostituto Andreana Ambrosino) per eseguire una nuova perizia psichiatrica collegiale. L’obiettivo è stabilire con certezza se la donna, al momento dei tragici fatti avvenuti la sera del 2 gennaio 2022 a Torre del Greco, fosse capace di intendere e volere.
La madre confessò il delitto poco dopo l’accaduto, ma il processo ora ruota attorno alla sua capacità mentale al momento dei fatti. La motivazione di Adalgisa Gamba, secondo quanto emerso finora, sarebbe stata il timore che il figlio potesse essere affetto da autismo.
La Corte d’Assise nominerà la prossima settimana tre specialisti, Giuseppe Sartori, Pietro Petrini e Stefano Ferracuti, incaricati di eseguire la perizia psichiatrica collegiale. Saranno chiamati a presentare una relazione finale che stabilirà se la donna fosse affetta da vizio di mente al momento del delitto.
Il processo, che ha visto i familiari della vittima costituirsi parte civile con l’avvocato Luigi Ulacco, è giunto alle battute finali. Inizialmente, una perizia disposta dalla Corte aveva stabilito la totale incapacità della donna, ma dubbi persistenti hanno portato i giudici a ordinare una nuova valutazione psichiatrica.
Adalgisa Gamba è accusata di aver soffocato il figlio Francesco prima di lanciarsi in mare con il corpo privo di vita del bambino tra le braccia. La confessione della madre ha segnato un punto di svolta nel processo, ma ora spetta al nuovo collegio peritale sciogliere gli ultimi dubbi sulla sua responsabilità penale, basandosi sulla sua capacità di intendere e volere al momento del tragico episodio.
