Visitare Roma in un solo giorno? Idea pretenziosa, ma non impossibile da realizzare. La Città Eterna, si sa, offre molto al turista, di passaggio o meno nella Capitale. E anche al romano, benché non più di sette generazioni e nato entro le mura, come tradizione vuole, ma convinto di avere sempre tempo per esplorare la sua città.
Le occasioni non mancano, come pure i pretesti, spesso di natura mangereccia, per percorrere le vie del centro storico e varcare la soglia di un museo comunale o di un palazzo d’epoca, o lasciarsi incuriosire dagli scavi a cielo aperto che svelano le stratificazioni di una storia millenaria.
Nei pressi di San Pietro, ci si può accodare ai turisti in fila per visitare i Musei Vaticani quando l’ingresso è gratuito (l’ultima domenica del mese), e ricordarsi delle Giornate del FAI (Fondo per l’Ambiente Italiano) in primavera e d’autunno per visitare luoghi “inediti” di solito inaccessibili al pubblico.
Le passeggiate in bicicletta sono sinonimo di ecosostenibilità, sempre più invocata in tempi di cattiva salute del pianeta, malgrado non sia sempre facile coprire le lunghe distanze su piste ciclabili usate anche da pedoni e monopattini. Ed ecco allora che i piedi reclamano la loro vocazione ecologica, ben ancorati al terreno ed equipaggiati a prova di chilometri e sampietrini.
Da corso Vittorio Emanuele, attraversato il ponte omonimo passando per via della Conciliazione (la vista del “Cupolone” è sempre imperdibile), si può proseguire per la via del Pellegrino e allungarsi fino a Campo de’ Fiori. E da qui, a ritroso, passare per via Cola di Rienzo, dove “Castroni” (drogheria nota per i suoi prodotti alimentari provenienti da ogni angolo del pianeta) e la nuovissima gastronomia “Gabrini” (riaperta dalla famiglia Castroni nel dicembre 2023, e impegnata a non far rimpiangere la storica “Franchi” di cui ha preso il posto), stuzzicano olfatto e palato, la prima con caffè e tè delle migliori qualità, la seconda con supplì da asporto e piatti pronti per tutti i gusti.
Da qui, è un attimo arrivare a piazza del Popolo. Seduti ai tavolini di “Rosati” o “Canova” (storiche caffetterie ai due lati della piazza) per rinfrancarsi con un aperitivo, lo sguardo spazia dalla terrazza del Pincio all’obelisco egizio che testimonia di conquiste e fasti della Roma imperiale.
Il lungo rettilineo di via del Corso fino a piazza Venezia è una sfida anche per gli occhi mentre, senza accorgersene, i passi conducono al cospetto del Vittoriano, osannato e criticato monumento celebrativo della patria e degli eroi di guerra caduti per la libertà. E, lungo la via del Gesù, fino all’area sacra di Torre Argentina, uno dei più importanti complessi archeologici di una città nella quale il passato è sempre a portata di sguardo. E di piani di calpestio.
Viviana Rossi