Come annunciato dai comitati che chiedono la riapertura del Pronto Soccorso dell’ospedale Sant’Anna e SS. Maria della neve di Boscotrecase, ieri la protesta, civile e composta, si è ripetuta. Una folla immensa è scesa in piazza, la richiesta sempre la stessa: “il diritto alla salute” per un immenso territorio da quattro anni senza assistenza d’urgenza.
La protesta ha coinvolto cittadini pompeiani e turisti
La protesta organizzata dal movimento “Ce avite accise a Salute” non si ferma ed ha raggiunto, ieri, la città di Pompei i cui abitanti, insieme ai turisti, sono stati coinvolti e informati delle ragioni della protesta.
Partiti dal piazzale antistante la stazione delle ferrovie di Torre Annunziata centrale, i manifestanti hanno percorso a piedi la strada che porta dapprima agli Scavi di Pompei, dove hanno distribuito volantini tradotti in 9 lingue ai turisti con le ragioni della protesta e poi si sono recati in piazza Bartolo Longo davanti al Santuario dove un’enorme folla ha ascoltato le rivendicazioni del Movimento.
L’enorme corteo ha causato non pochi problemi alla viabilità
Doveva essere una processione ma è diventata una manifestazione a causa dell’alto numero di partecipanti che hanno dovuto occupare la strada causando non pochi problemi di viabilità; gli automobilisti che provenivano dall’uscita autostradale hanno infatti dovuto aspettare che il corteo improvvisato potesse raggiungere la propria meta.
Oggi l’incontro in Prefettura per fare il punto sul “diritto alla salute” dei cittadini vesuviani
Oggi, lunedì 5 febbraio, una nuova tappa importante: il prefetto Michele di Bari ha convocato i rappresentanti del movimento “Ce avite accise a salute” oggi alle ore 15, per discutere della richiesta dei cittadini vesuviani di riaprire il Pronto Soccorso. Al momento, l’unica certezza, fanno sapere dal Movimento è che “la protesta si fermerà solo quando sarà riaperto il pronto soccorso di Boscotrecase“.
Il pronto soccorso di Boscotrecase fu chiuso nel 2020, quando a fronte dell’emergenza Covid, alcune strutture furono destinate alla cura dei pazienti che avevano contratto il virus. Regione Campania e Asl assicurarono che il pronto soccorso avrebbe riaperto una volta superato lo stato di pandemia ma, come accaduto per altri ospedali. La rabbia della cittadinanza è esplosa dopo che, il 23 dicembre scorso, una bimba di tre mesi è morta nel tentativo di raggiungere l’ospedale di Castellammare di Stabia, il più vicino per i cittadini di diversi comuni, tra cui Pompei, Torre Annunziata, Boscoreale, Boscotrecase e Trecase.