Home CATEGORIE Cronaca Pompei, Dario morì nel sonno a 29 anni: fu vittima di cardiomiopatia

Pompei, Dario morì nel sonno a 29 anni: fu vittima di cardiomiopatia

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Pompei, Dario morì nel sonno a 29 anni: fu vittima di cardiomiopatia

La tragica morte di Dario Raimo, avvenuta tre mesi fa nel sonno nella sua casa di Pompei, ha lasciato attoniti familiari e amici. Il giovane, laureato brillantemente in Fisica e appassionato di intelligenza artificiale, è stato vittima di una cardiomiopatia aritmogena, una patologia cardiaca silente che si manifesta solo con l’evento morte e rappresenta la causa più comune di morte cardiaca improvvisa giovanile in Italia. A riportare la notizia il quotidiano “Il Mattino”.

Pompei, Dario morì nel sonno a 29 anni: fu vittima di cardiomiopatia aritmogena

L’autopsia, condotta dal medico legale Nicola Maria Giorgio, ha confermato che il cuore di Dario ha smesso di battere improvvisamente mentre dormiva, a causa di questa patologia cardiaca. Non vi sono segni di violenza o patologie pregresse che possano aver contribuito al suo decesso.

Dario era un giovane brillante e apprezzato, con una fervida passione per la scienza e lo sport. Nonostante la sua salute apparentemente robusta e la sua attività fisica regolare, non ha mai avvertito sintomi che potessero far presagire un problema di salute così grave.

Gli esami tossicologici hanno escluso ogni altra ipotesi

La notizia della sua morte ha colpito profondamente la comunità, che ricorda Dario come una persona generosa, premurosa e intelligente. La sera prima del suo passaggio, Dario aveva trascorso del tempo con gli amici, festeggiando il compleanno di uno di loro in un locale di Sorrento. Nessuno avvisaglia di quanto sarebbe successo la mattina seguente.

Gli esami tossicologici hanno escluso ogni altra ipotesi sulla causa del decesso, confermando che si è trattato di una fatalità causata dalla cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro, una condizione finora incurabile.

In seguito alla scoperta della causa della sua morte, la famiglia di Dario ha deciso di donare al progetto “Beat the Beat“, che sostiene la ricerca scientifica per trovare una cura per questa malattia genetica. L’Università di Padova sta conducendo studi approfonditi su questa malattia, nella speranza di trovare una terapia efficace per salvare giovani vite come quella di Dario.

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