Nella conferenza stampa dopo la sua esibizione al Festival di Sanremo, il rapper napoletano Geolier ha affrontato apertamente le critiche riguardo ai fischi ricevuti durante la sua performance all’Ariston.
“I fischi sono un modo per esternare un parere, come un applauso” ha affermato il figlio di Secondigliano. “Ieri mi sono esibito all’Ariston mentre le persone fischiavano e se ne andavano, è stato difficile. Alla fine, è un parere. Le persone potevano applaudire o restare neutre”
Il rapper ha chiuso la serata delle cover al primo posto davanti a Angelina Mango. “Mi ha colpito molto l’esibizione di Angelina, che ha emozionato anche mia mamma che dovrebbe stare dalla mia parte a prescindere…“.
Inoltre, Geolier ha discusso dell’accusa di una vittoria “rubata” a causa del peso del televoto. e sottolineando il suo impegno nell’offrire performance autentiche.
C’è solo un momento di “tensione” nel corso della conferenza stampa, quando si parla di vittoria “rubata” perché condizionata dal peso del televoto: “Mi sento a disagio a rispondere a questa domanda… Io mi sono esibito, non mi sento di aver rubato… E’ una brutta parola…“. Sebbene abbia riconosciuto l’importanza del sostegno dei suoi fan, ha evitato di adottare un tono difensivo, rifiutando di accettare l’idea di una vittoria ottenuta in modo disonesto.
Sul tema del presunto razzismo associato ai fischi, l’artista napoletano ha espresso la sua convinzione che non ci sia più spazio per divisioni geografiche nel contesto attuale. “Credo non ci sia più questa cosa del razzismo nord-sud, non esiste… Al di là della classifica, io avrò ricordi bellissimi di Sanremo: alle persone sto facendo vedere ciò che sono davvero, niente di più e niente di meno“. Ha poi sottolineato la sua volontà di mostrare al pubblico la sua vera essenza attraverso le sue esibizioni, senza pregiudizi di alcun genere.
A chi parla di una vittoria che costituisce un “riscatto sociale storico”, replica: “E’ esagerato, io mi diverto facendo musica e facendo quello che amo… Sono felice. Ieri ha vinto il rap.. Sul palco ieri sera mi sentivo accanto a persone molto più grandi me: Gué e Luché hanno fatto la storia del rap, Gigi D’Alessio vabbeh…“.
Ai giovani di Napoli, Geolier dice: “Io rappresento la Napoli dei ragazzi che ce la vogliono fare. Esiste la Napoli bella e la Napoli brutta come in ogni città. Io sono partito da Secondigliano, sono partito dal rione e la mia prospettiva non è mai cambiato. Ai ragazzi dico che devono pretendere il futuro che gli spetta: io ho fatto la valigia da Secondigliano e sono arrivato a Sanremo. Nessuno ti regala niente“.
Poi aggiunge: “Quando ero piccolo, non avevo figure di riferimento” a livello musicale. “Io cerco sempre di mantenere il contatto con la vita reale: il successo, il sold out, le interviste… si rischia di dimenticare come si parla con le persone. I ragazzi quando mi vedono mi parlano della loro vita reale e questo vale più dei dischi di platino“.