Processo narcos del gruppo Imperiale: respinte eccezioni sulle chat

La questione verte sull'utilizzo delle conversazioni intercorse tramite l'applicazione "Sky Ecc", decriptate dalle autorità giudiziarie francesi

Il superboss Raffaele Imperiale spostava quintali di cocaina verso Milano per conto della 'ndrangheta: il retroscena di

Il Tribunale di Napoli ha respinto l’eccezione di costituzionalità sollevata dalla difesa di uno degli imputati nel processo contro i presunti membri del gruppo del “boss dei Van Gogh” Raffaele Imperiale. La questione verte sull’utilizzo delle conversazioni intercorse tramite l’applicazione “Sky Ecc”, decriptate dalle autorità giudiziarie francesi e inserite dalla Procura di Napoli nel compendio accusatorio del procedimento giudiziario.

Castellammare, processo ai narcos del gruppo di Raffaele Imperiale

L’imputato, Mario Simeoli, ha sollevato dubbi sull’utilizzabilità di queste chat, affermando che non dovrebbero essere considerate valide prove in Tribunale. Tuttavia, il giudice Maria Luisa Miranda ha dichiarato che la questione sollevata dalla difesa è “manifestamente infondata e non rilevante”.

Il Tribunale di Napoli respinge le eccezioni sulle chat decriptate

Secondo le indagini, il narcotrafficante 49enne di Castellammare di Stabia avrebbe gestito il business della droga dalla sua residenza a Dubai, utilizzando sistemi di comunicazione criptati insieme ai suoi collaboratori. Le chat ottenute tramite l’app “Sky Ecc” rappresentano una parte significativa delle prove raccolte dalla Procura di Napoli contro l’accusato.

Tuttavia, la decisione del Tribunale non è definitiva, poiché si attende ancora il pronunciamento della Corte di Cassazione sull’utilizzabilità di queste prove in tribunale. Nel frattempo, il processo prosegue e si tiene presso l’aula 116 del Nuovo Palazzo di Giustizia di Napoli.

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