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Scavi Pompei, andavano a dormire invece di vigilare. Divieto dimora per 2 dipendenti assenteisti

Pensavano di non poter essere scoperti, di essere “furbi”, perché quasi mai si allontanavano dal luogo di lavoro: ma, invece di vigilare, dormivano durante il turno notturno o quello dell’alba.

Si sarebbero assentati dal posto di lavoro senza giusto motivo una quarantina di volte, tra il maggio del 2022 e l’agosto del 2023, e per questo motivo è scattato per loro il divieto di dimora nel Comune di Pompei. Ad essere raggiunti dall’ordinanza, emessa dal gip Riccardo Sena del Tribunale di Torre Annunziata su richiesta della locale procura della Repubblica, due dipendenti del ministero della Cultura, con mansioni di addetti Afav (Assistenza alla fruizione, assistenza e vigilanza) in servizio presso la sala regia del Parco Archeologico di Pompei.

Ad eseguire la misura i carabinieri del Nor sezione operativa della Compagnia di Torre Annunziata e del Posto fisso Carabinieri Scavi. Ai due dipendenti sono contestati i reati di truffa aggravata continuata ai danni dello Stato, interruzione di un pubblico servizio e false attestazioni sulla propria presenza sul luogo di lavoro.

Il provvedimento coercitivo, spiega una nota della Procura a firma del procuratore Nunzio Fragliasso, “è stato emesso all’esito di certosine indagini condotte dai militari del Posto Fisso Carabinieri Scavi, anche attraverso un’approfondita analisi delle immagini delle videocamere di sorveglianza, e coordinate da questa Procura della Repubblica, avviate in seguito all’intrusione nottetempo di una persona estranea e non autorizzata all’interno del Parco Archeologico di Pompei”.

L’attività di indagine ha permesso di accertare che i due, in almeno una ventina di casi, sono entrati in servizio e, dopo aver regolarmente marcato l’apposito badge magnetico per far risultare la loro presenza, ma non hanno svolto i loro compiti prevalentemente di sorveglianza. Dal controllo delle telecamere di sorveglianza, si vede che arrivavano con un borsone con all’interno presumibilmente il pigiama e effetti personali, e si recavano direttamente nella sala accanto alla regia, che ha all’interno solo una brandina, dove durante il turno dormivano. Il locale attiguo non è comunicante con la sala regia ed ha un ingresso separato e indipendente rispetto a quello di quest’ultima e, soprattutto è privo degli schermi per poter eseguire l’attività di vigilanza.

La riprova è che in almeno due occasioni, a maggio e luglio, non hanno segnalato due accessi abusivi durante la notte agli scavi di persone in giro senza che loro facessero nulla. I Carabinieri li hanno anche visti intrattenersi nei vicini bar per moltissimo tempo, venendo meno ai preposti compiti di vigilanza.

I due indagati sono stati immediatamente sospesi dal servizio. Il Parco, i cui uffici hanno collaborato alle indagini, oltre ad avviare il procedimento disciplinare, valuterà sulla base di maggiori dettagli se agire anche a livello civile. “Sono rammaricato della vicenda, sulla quale ho aggiornato il Ministro Sangiuliano, e ringrazio l’autorità inquirente e gli uffici del Parco che hanno fornito supporto alle indagini. Pompei non è un luogo per comportamenti scorretti ma, in quanto uno dei siti archeologici più famosi del mondo, deve essere un modello in tutti i sensi”, ha dichiarato il direttore del sito, Gabriel Zuchtriegel.

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