Santa Maria la Carità, le scuole medie a teatro con l’associazione Utopia

Al Cilea di Napoli per lo spettacolo “Noi restiamo qui”

Santa Maria La Carità, le scuole medie a teatro con l’associazione Utopia: al Cilea di Napoli per llo spettacolo “Noi restiamo qui”

Le classi medie seconde e terze dell’Istituto Comprensivo “Ernesto Borrelli” di Santa Maria la Carità hanno avuto l’opportunità di assistere allo spettacolo teatrale “Noi restiamo qui” presso il teatro Cilea di Napoli, la cui direzione artistica è firmata dall’attore e regista Lello Arena. L’organizzazione dell’evento è stata promossa dall’associazione sammaritana Utopia, da tre anni impegnata in iniziative socio-culturali sul territorio.

Santa Maria la Carità, le scuole medie a teatro con l’associazione Utopia

Utopia nasce nel 2021 per volontà della famiglia di Salvatore Calabrese, prematuramente scomparso all’età di 31 anni, laureato in filosofia e grande appassionato di letteratura, cinema e teatro. Più di 400 alunni hanno assistito al musical intitolato “Noi restiamo qui”, messo in scena dall’Accademia Stabile del Teatro Cilea. La trama ha toccato temi come i disagi giovanili e l’influenza della camorra nei quartieri a rischio. Che può essere sconfitta incoraggiando attività culturali sane e positive.

Al Cilea di Napoli per lo spettacolo “Noi restiamo qui”

Soddisfazione verso l’iniziativa da parte dirigente scolastica dell’Istituto Comprensivo Borrelli, Giovanna Cuomo: “Attraverso questo spettacolo i ragazzi hanno capito che si può ancora credere nei sogni. Il teatro svolge un ruolo fondamentale nell’educazione, nell’empatia e nell’arricchimento della comprensione”.

Lo stesso entusiasmo è manifestato da Pasquale Calabrese, presidente dell’associazione Utopia e fratello di Salvatore. “Quella per il teatro – ha spiegato – era un’altra grande passione di mio fratello. Attraverso il teatro è possibile esplorare temi universali, suscitare empatia e offrire uno spazio per la riflessione critica della realtà che ci circonda. È una sensazione incredibile sentire le risate. E osservare gli occhi lucidi dei ragazzi nelle scene più emozionanti. La loro gioia ci da la forza per andare avanti e credere che il nostro progetto sia il modo migliore per tenere vivo il ricordo di Salvatore”.

Roberto Calabrese

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