“C’è un futuro per Pomigliano”, l’annuncio di Tavares. Nuovo veicolo nel 2026, dopo la Panda

Per raggiungere l'obiettivo di produzione di un milione di veicoli entro il 2030 “abbiamo bisogno di tutti gli stabilimenti italiani"

Tanto rumore per niente? Al momento, dopo le ultime dichiarazioni dell’ad Carlos Tavares, sembra che tutto torni a prospettive, se non proprio rosee, certamente più serene per i lavoratori del Giambattista Voco di Pomigliano d’Arco.

Stellantis per raggiungere l’obiettivo del milione di veicoli ha bisogno di tutti gli stabilimenti e quindi “c’è un futuro per Pomigliano e per Mirafiori“. A dichiararlo proprio l’amministratore delegato di Stellantis, durante l’incontro con la stampa sui risultati del gruppo automobilistico.

Tavares, Pomigliano ai massimi, Mirafiori paga assenza incentivi

Lo stabilimento di Stellantis di Pomigliano d’Arco è “al massimo della produzione, il livello di attività è molto forte perché vogliamo più Panda, ne possiamo vendere di più quindi l’impianto ha un’attività forte“, “per quanto riguarda Mirafiori, la 500e è stata una vittima dell’assenza di incentivi, ma non solo in Italia anche in Germania, dove sono stati sospesi brutalmente. Quindi questo ha avuto un impatto sulla 500e.

Gli impianti sono in situazioni diverse e sono influenzati da elementi diversi. A Pomigliano la Tonale sta avendo un grande successo e da qui viene esportata negli Usa come la Dodge Hornet. Se si mettono insieme questi tre prodotti“, si capisce che “l’attività è al massimo“. A parlare è sempre Carlos Tavares, durante l’incontro con la stampa italiana in occasione dei risultati del gruppo.

Intanto Stellantis archivia un 2023 con risultati in crescita, anche se impattati dagli scioperi e dall’aumento del costo del lavoro negli Stati Uniti, e con una solida generazione di cassa che hanno spinto il gruppo ad alzare il dividendo a 1,55 euro (+16%) e a lanciare un piano annuale di buyback fino a 3 miliardi. Confermati anche gli obiettivi 2024, nonostante le incertezze sul fronte macro e sulla tenuta della domanda in particolare per i veicoli elettrici, mentre è stata smentita categoricamente dal Ceo Carlos Tavares qualsiasi ipotesi di fusione, in particolare con Renault.

Per l’Italia, dove Stellantis è leader in tutti i segmenti di mercato, Tavares ha voluto smentire le ipotesi di ridimensionamento delle attività circolate nelle ultime settimane con l’aumentare della tensione con il governo. Il manager ha sottolineato: “Lavoriamo molto duramente con i nostri dipendenti italiani per essere competitivi rispetto agli altri produttori automobilistici, a partire dai cinesi“.

Obiettivo per il 2030, un milione di veicoli: “abbiamo bisogno di tutti gli stabilimenti italiani”

Per raggiungere l’obiettivo di produzione di un milione di veicoli entro il 2030 “abbiamo bisogno di tutti gli stabilimenti italiani, quindi c’è un futuro anche per Pomigliano e Mirafiori”. Ha ribadito Tavares, aggiungendo: “Arriveranno nuovi modelli, ma non posso dire quali“. Nello specifico allo stabilimento pomiglianese “ci sarà un nuovo modello dopo la Panda” che uscirà di produzione nel 2026, mentre per Mirafiori dove si producono la 500e e Maserati “servono gli incentivi per l’elettrico. La cassa integrazione (7 settimane da metà febbraio a fine marzo) è dovuta al calo della domanda. Dobbiamo lavorare a stretto contatto con il governo, come stiamo facendo“.

Stellantis da parte sua, ha ricordato Tavares, ha messo in campo delle iniziative concrete. Il nostro è l’unico paese che lavorerà su due piattaforme: la Stla Medium a Melfi e la Stla Large a Cassino. A Mirafiori è stato inaugurato un centro per la ricerca sulle batterie e il primo hub di economia circolare del gruppo, che ha chiuso l’anno con ricavi in crescita del 18%. L’anno scorso intanto la produzione è tornata a salire. “Nel 2023 abbiamo fatto un primo passo significativo: la produzione di veicoli è aumentata del 10% a 752mila unità, di cui il 63% destinato all’export. Se continuiamo a crescere a questo ritmo, il traguardo del milione di veicoli può essere raggiungo anche prima del 2030”.

Giudizio contrastante dei sindacati. Consiglio comunale monotematico a Pomigliano per essere al fianco dei lavoratori

Una prospettiva accolta positivamente della Fim che ha chiesto però scelte precise rispetto alle assegnazioni di nuovi modelli nei vari stabilimenti. Positivo anche il giudizio sull’aumento del premio di produzione a 2.112 euro (+10%) che sarà distribuito ad aprile. Critica invece la Fiom che ha definito “paradossale” la situazione di un gruppo che incrementa i profitti e i dividendi mentre i lavoratori di Mirafiori e dell’indotto di Torino subiscono cassa integrazione e licenziamenti.

Intanto a Pomigliano d’Arco è stata fissata la data di venerdì 23 febbraio, alle ore 18, per un Consiglio Comunale monotematico sul caso “Stellantis”. Riunione della pubblica assise sempre utile fondamentale per dare il segno della politica al fianco dei lavoratori.

Alla luce degli ultimi sviluppi e soprattutto delle dichiarazioni di Tavares, il futuro di quanti lavorano a Pomigliano, direttamente o nell’indotto, oggi possono stare certamente più sereni.

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