Il Grand hotel “La Sonrisa” di Sant’Antonio Abate, conosciuto anche come Castello delle Cerimonie, si trova al centro della bufera. Pochi giorni fa la Corte di Cassazione ha reso esecutiva la confisca della struttura ricettiva per lottizzazione abusiva mettendo fine a una lunga battaglia legale.
Sant’Antonio Abate, confisca del Castello delle Cerimonie
Circa 150 dipendenti del celebre hotel, confiscato e affidato al Comune, temono per il loro futuro lavorativo, mentre le coppie di sposi che avevano programmato le loro nozze presso questa rinomata struttura stanno disertando in massa.
Le notizie sulla situazione del Castello delle Cerimonie hanno colto di sorpresa i dipendenti, che si sono ritrovati ad affrontare un’incertezza lavorativa improvvisa e angosciosa. Tra i dipendenti ci sono molte famiglie che dipendono dai loro stipendi per pagare mutui, affitti e sostenere i loro figli negli studi universitari.
Pioggia di disdette per eventi già programmati
Oggi, nonostante la pioggia di disdette, il Castello delle Cerimonie è impegnato nell’organizzazione di eventi già pianificati in precedenza. Ma la mancanza di chiarezza sul futuro della struttura ha creato confusione e disorientamento tra il personale, che si trova costretto a rispondere con vaghezza alle domande dei futuri sposi.
Questa mattina, i lavoratori si sono riuniti davanti al Comune di Sant’Antonio Abate per esporre le loro preoccupazioni alla sindaca Ilaria Abagnale. Non trovandola presente, hanno pianificato una marcia per giovedì mattina, con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla loro situazione e chiedere il sostegno delle istituzioni locali.