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Lettere, omicidio di Ciro Gargiulo: i retroscena dietro l’uccisione

Lettere, omicidio di Ciro Gargiulo: i retroscena dietro l’uccisione

Ucciso uno dei narcos dei Monti Lattari a Lettere: Ciro Gargiulo, alias ‘o biondo, 61enne pregiudicato di Casola di Napoli, ha perso la vita dopo essere stato raggiunto ieri mattina dai sicari in via San Giorgio, una località al confine tra i comuni di Casola di Napoli e Lettere. ‘O biondo si trovava all’interno di un terreno di sua proprietà quando (poco dopo le 11) è stato raggiunto da diversi colpi di fucile.

Lettere, omicidio di Ciro Gargiulo

I killer, secondo una prima ricostruzione fatta dalle forze dell’ordine, si erano appostati tra i boschi e hanno atteso l’arrivo di Gargiulo per portare a termine la loro missione di morte. Il delitto, di chiara matrice camorristica, sarebbe da inquadrare nell’ambito del business della coltivazione e dello spaccio di canapa indiana. Sull’accaduto indagano i Carabinieri, coordinati dai magistrati della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli. Il pluripregiudicato casolese è stato freddato a colpi di fucile da parte dei killer, che l’hanno atteso per crivellarlo di colpi nei pressi della propria abitazione di via San Giorgio.

I retroscena dietro l’uccisione del 61enne pregiudicato

Tra i primi accorgersi dell’agguato sarebbe stato il figlio, che ha portato il 61enne al pronto soccorso dell’ospedale “San Leonardo” di Castellammare di Stabia dove Gargiulo è morto. A nulla è valso l’intervento dei medici, che non hanno potuto fare altro che constatare il decesso dell’uomo. La salma è stata trasferita all’obitorio del nosocomio stabiese, ed è posta sotto sequestro da parte della magistratura in attesa dell’esame autoptico.

La pista della camorra e della guerra dei narcos

Sul luogo dell’agguato si sono recati i carabinieri del nucleo operativo stabiese, agli ordini del capitano Giuseppe De Lisa e del tenente Tommaso Errico, per effettuare tutti i rilievi del caso. Gargiulo era secondo l’Antimafia uno dei più noti narcos dei Monti Lattari: negli ultimi anni, è stato al centro di numerose inchieste e arresti per traffico di droga. O’biondo era infatti specializzato nella produzione industriale di marijuana.

Questo omicidio potrebbe aprire a nuovi scenari criminali nell’area dei Monti Lattari, una delle zone della Campania che nell’ultimo periodo è stata sottoposta al setaccio dalle forze dell’ordine, portando alla scoperta di droga e armi. Un raid che, per gli inquirenti, ha una matrice camorristica. Tanto più che sempre a Casola, negli anni precedenti, fu ucciso con le stesse modalità anche Antonino Di Lorenzo (alias ‘o lignammone), un altro narcos che gestiva affari illeciti anche oltre i confini regionali della Campania.

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