Napoli-Barcellona. La sfida tra due squadre, identità di due popoli

Gli azzurri e i blaugrana sono la rappresentanza dell’identità di due popoli: quello napoletano e quello catalano

L’urna di Nyon del 18 dicembre scorso mettendo di fronte il Napoli e il Barcellona nella doppia sfida degli ottavi non ha solo messo di fronte due semplici squadre di calcio. La forte coesione che esiste tra i napoletani e il Napoli è molto evidente, in maniera analoga questa cosa si ha con il Barcellona e la Catalogna.

La Catalogna è una regione autonoma della Spagna in cui il sentimento identitario è molto marcato, tanto è che nella regione molti abitanti si rifiutano di parlare spagnolo e i muri delle strade sono tappezzate di frasi come: Catalunia no tè re (Catalogna non ha re). Alcuni ricorderanno che nel 2017 ci fu il tentativo da parte dei politici catalani di separarsi dalla Spagna: ci furono scontri tra i manifestanti e la polizia spagnola e dovette intervenire la Commissione Europea per placare gli animi.

La forte identità che la Catalogna ha con il Barcellona la si evince nel famosissimo grido: “Visca el Barça y visca Catalunya”, cioè viva il Barcellona e viva la Catalogna. Lo stesso Barcellona cavalca quest’onda del sentimento catalano, sul Camp Nou, ora in rifacimento, campeggiava sugli spalti la scritta, rigorosamente in catalano: Mes que un club, “Più di una squadra”. Inoltre nel kit delle maglie c’è sempre una un simbolo dell’identità catalana.

Dell’identità tra i napoletani e Napoli vi sono centinaia di esempi, molti ricorderanno la coreografia della Curva B con lo scudetto capovolto e la scritta “Campioni in Italia”. Recentemente anche la Società Calcio Napoli ha cavalcato, a livello comunicativo, la coesione con i simboli della città di Napoli, sulla seconda maglia spicca il Vesuvio, dopo Maradona la cosa che più velocemente si accosta a Napoli. Ah già, Maradona ha giocato in entrambe le squadre.

Michele Mercurio

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