Finisce in pareggio la prima del “nuovo” Napoli di Francesco Calzona, che nell’andata degli ottavi di finale di Champions League, al Maradona, ottiene un meritato 1-1 contro il Barcellona di Xavi e soprattutto sembra aver convinto un po’ tutti, tifosi compresi.
Allo stadio Maradona è Lewandowski a portare avanti i blaugrana allo scoccare dell’ora di gioco, mentre Osimhen gli risponde a 15 minuti dal 90′, lasciando ancora aperte tutte le speranze azzurre per il ritorno in terra catalana, in programma il 12 marzo.
Inizia così con un pari europeo l’avventura di Francesco Calzona sulla panchina azzurra a pochi giorni dall’esonero di Mazzarri, il secondo stagionale optato dal presidente De Laurentiis dopo quello di Garcia.
Nelle primissime battute di gara sono i blaugrana che fanno la partita, andando alla conclusione per due volte in pochi minuti con Yamal, prima impreciso e poi respinto attentamente da Meret, che nella prima parte di gara salva la squadra in più occasioni.
A cavallo di metà frazione gli spagnoli si ripresentano pericolosamente nei pressi dell’area azzurra, sfiorando il vantaggio in un paio di circostanze: al 22′ Lewandowski riceve da Cancelo e calcia a botta sicura trovando la parata di Meret, bravo anche un minuto più tardi a volare sul destro da fuori di Gundogan. I partenopei provano a reagire venendo fuori con il passare dei minuti, ma dalle parti di Ter Stegen non arrivano grandi pericoli.
Nel secondo tempo avvio più equilibrato rispetto al predominio catalano del primo, ma a tirare in porta è il Barça al 48′ con Gundogan di destro fuori area, tiro debole e Meret para agevolmente. Al 50′ è Osimhen a correre in area avversaria, ma in fuorigioco subito fermato.
Il Barcellona passa in vantaggio con Lewandowski, che riceve da Pedri e dopo un controllo indovina il destro sul primo palo che fulmina Meret: gran destro a giro beffando la difesa di Rrahmani. Pedri sfiora il raddoppio con un improvviso tiro al volo di sinistro da fuori area al 66′, potrebbe sorprendere Meret ma per il numero 1 napoletano non è complicato respingere. Due minuti dopo Calzona fa uscire Kvaratskhelia per Lindstrom.
Il Napoli continua a non mollare e, nonostante tante difficoltà, al 75′ trova la fiammata del pareggio: Anguissa serve in area Osimhen ormai pronto alla sostituzione, il nigeriano sfrutta alla grande l’ultima palla del suo match e firma l’1-1, vincendo un contrasto con Martinez e vincendo il duello con Ter Stegen.
I partenopei prendono morale e nel finale vanno anche a caccia del gol vittoria, senza però creare reali patemi alla retroguardia spagnola in alcuni momenti un po’ disattenta. Per qualche minuto il Napoli concede ai tanti tifosi anche il sogno della vittoria, mente, nel recupero, all’ultimo istante, è Gundogan ad avere il match point sul mancino, terminato di un soffio a lato alla destra di Meret.
Una zampata di Osimhen, quindi, tiene vivo un Napoli tutto cuore e dal ritrovato vigore ma ancora convalescente. Serviva il guizzo del suo gioiello a questo Napoli per regalarsi un sorriso e un pizzico di serenità. Il nigeriano, al suo rientro in azzurro dopo quasi due mesi, mette la firma sul pareggio Champions al Maradona. Un colpo di magia, resistendo ad un corpo a corpo in area, l’uomo mascherato ha risposto alla rete di un altro fuoriclasse come Lewandowski.
Il sigillo del campione africano, arrivato ad un minuto dalla sua sostituzione per via di una prestazione nel complesso ancora sbiadita, ha dato forza e fiducia al Napoli che negli ultimi minuti ha provato anche a ribaltare un match che sembrava incanalarsi verso corridoi oscuri. Nel primo tempo la squadra di Calzona, al suo debutto sulla panchina partenopea, ha patito molto il gioco aggressivo dei catalani e la rete di Lewandowski dopo un’ora di partita sembrava chiudere ogni spiragli di illusione. Ma i partenopei hanno trovato le energie per riacciuffare il risultato e sopperire alla prestazione ancora insoddisfacente di alcuni suoi elementi, a partire da Kvaratskhelia che non riesce ancora a fare la differenza come la scorsa stagione.