Matrimoni ed unioni civili in aumento in Italia, separazioni e divorzi stabili

I matrimoni sono in aumento in Italia, l’Istat dichiara una “lieve crescita” per il 2022 rispetto al periodo pandemico, insieme ad un incremento delle unioni civili, le separazioni ed i divorzi restano stabili. Oltre 189mila sono le celebrazioni matrimoniali, di queste 159.566 di sposi entrambi italiani, ma nei primi otto mesi del 2023 i dati provvisori definiscono invece un -6,7%.

Dobbiamo però essere specifici al riguardo: se osserviamo i dati diffusi nell’ultimo Report dall’Istituto di statistica italiano, nel 2012 i matrimoni furono quasi 210mila (precisamente 207.138). Rapportando l’anno 2022 al 2019 ritroviamo però approssimativamente lo stesso numero di riti nuziali (189.140 per l’anno 2022 e 184.088 per il 2019). Da notare e da ricordare inoltre che nel 2020 si è registrato un notevole crollo dei matrimoni (solo 96.841), con un’impennata nel 2021 (180.416) quando i valori si sono ristabiliti al rialzo.

Sempre l’Istat spiega che, facendo un tuffo di qualche decennio nel passato, che gli anni 2000 rilevarono “un aumento dei matrimoni da collegare al desiderio di celebrare le nozze all’inizio del nuovo millennio”, mentre nel triennio 2009-2011 “il calo fu particolarmente accentuato per il crollo delle nozze dei cittadini stranieri, scoraggiati dalle modifiche legislative volte a limitare i matrimoni di comodo”. Per non dimenticare la crisi economica del 2008 “il cui impatto produsse effetti sulle intenzioni nuziali delle coppie”. Fino ad arrivare all’inizio del periodo Covid (2020), di cui abbiamo già parlato sopra, dove si è assistito ad un vero e proprio dimezzamento del numero dei matrimoni.

Se guardiamo alle aree geografiche del nostro Paese, sempre per il 2022, il Centro ed il Nord Italia registrano dati in aumento (14,2% il Centro, 10,5% il Nord), mentre il Sud Italia è in variazione negativa (-4,5% confrontato con il 2021, -2,3% in rapporto al 2019).

Le seconde nozze

Il Report dell’Istat su matrimoni, unioni civili, separazioni e divorzi descrive anche l’andamento nel corso del tempo delle seconde nozze. Le famiglie che oggi sono costituite insieme ad una persona che abbia già un trascorso in una esperienza matrimoniale sono in aumento, scrive infatti l’Istituto nazionale di statistica: “nel 2022 le seconde (o successive) nozze sono state 42.918, finora il valore più alto mai registrato (la quota sul totale dei matrimoni è del 22,7%)”.

Va detto che questo tipo di matrimoni hanno un incremento notevole a partire dagli anni 2015 e 2016, quando fu introdotto il “divorzio breve“, successivamente e fino al 2019 il trend si è mantenuto stabile, nel 2022 abbiamo quindi un numero di seconde nozze che è il 12,9% in più se confrontato con il 2021 e del 13,1% in più del 2019.

Se le seconde nozze sono sempre di meno in alcune regioni del Sud Italia, tra queste Basilicata e Calabria (rispettivamente 9,5% e 10,9% sul totale delle celebrazioni), i dati nelle aree del Nord, dove si riscontrano tassi di divorzio più elevati, sono invece ben più alti: Liguria (34,5%), Friuli-Venezia Giulia, (32,6%) e Valle d’Aosta (32,1%).

Gli sposi stranieri ed i matrimoni misti

Le nozze celebrate nel 2022 dove nella coppia è presente uno sposo straniero sono state il 21,3% in più rispetto all’anno precedente (2021), a queste tipologie di unioni appartiene il 15,6% del totale dei matrimoni (29.574 celebrazioni nel 2022). Anche in questo caso i numeri dimostrano che i matrimoni con almeno uno sposo straniero hanno una percentuale più bassa nel Sud Italia (8,9%), mentre al Centro-Nord il trend è all’opposto. Se guardiamo alle percentuali più alte nelle regioni troviamo la provincia autonoma di Bolzano al 27,9% e la Toscana al 23,0%.

Quasi i tre quarti dei matrimoni misti riguardano coppie con sposo italiano e sposa straniera (15.138, l’8,0% delle celebrazioni a livello nazionale nel 2022). Per quanto riguarda la scelta dei partner possiamo dire che: 5.540 donne italiane (il 2,9% del totale delle spose) hanno scelto uno sposo straniero, più frequentemente di cittadinanza marocchina (12,6%) o albanese (8,5%). Gli uomini italiani hanno contratto matrimonio con una cittadina rumena nel 18,9% dei casi, ucraina nel 10,2% e russa nel 6,9%.

Le unioni civili

Riguardo le unioni civili, andando ancora a spulciare i dati dell’Istat, apprendiamo che anche qui si registra un lieve aumento per il 2022 (2.813) rispetto al 2020 (1.539), incremento che si mantiene anche in confronto al 2019 (2.297) ed al 2021 (2.148). I restanti dati che abbiamo acquisito sono relativi agli anni 2017, quando ci fu l’apice delle unioni (ben 4.376), nonché l’anno 2018 (2.808), che risulta invece in linea perfetta con il 2022. A differenza dei matrimoni, nei primi otto mesi del 2023, le unioni sono già il 10% in più del 2022.

Ricordiamo che nel mese di giugno del 2016 è entrata in vigore la legge (Legge 20 maggio 2016, n. 76) che disciplina in Italia le unioni civili e le convivenze anche tra persone dello stesso sesso (2.336 furono le unioni civili, che si realizzarono immediatamente nei mesi successivi alle quali seguì il boom del 2017).

Le regioni dove che riportano i numeri maggiori sono la Lombardia (22,8%), il Lazio (13,7%) e l’Emilia-Romagna (9,9%), inoltre più del 50% delle unioni civili si registra nelle aree del centro-nord (35,7% nel Nord-ovest, 26,3% al Centro Italia). L’Istat conferma poi che le unioni tra uomini sono la maggioranza (1.594), il 56,7% del totale, queste sono stabili rispetto al 2021 (57,0%). Le unioni civili con almeno un partner straniero sono il 17,3%.

Separazioni e divorzi stabili

Ma se i matrimoni totali registrati nella nostra Nazione nell’anno 2022 sono oltre 189mila (ricordiamo 189.140), la somma cumulativa dei divorzi e delle separazioni che sono avvenute nello stesso anno risulta pari ad un numero di oltre 172mila (172.503). Un dato più che significativo! Nello specifico abbiamo: 89.907 separazioni, cioè -8,2% rispetto all’anno precedente (2021) quando se ne contarono ben 97.913; 82.596 divorzi, che invece restano stabili rispetto all’anno 2021 (83.192), ma il 16,6% in meno se confrontati con l’anno 2016 (99.071). Il rallentamento di separazioni e divorzi del 2020 (effetto della pandemia) è stato riportato ai livelli degli anni precedenti a partire dal 2021.

Dobbiamo annotare che il numero dei divorzi in Italia ha un notevole rialzo nel 2015 (addirittura +57,5%) con l’introduzione nel nostro ordinamento del Decreto legge 132/2014 e della Legge 55/2015. Il Decreto ha dato l’avvio alle procedure consensuali extragiudiziali con la possibilità per le coppie di rivolgersi agli Uffici di Stato Civile o di accedere alle negoziazioni assistite dagli avvocati senza più il ricorso ai Tribunali, con il cosiddetto Divorzio breve (Legge 55/2015) si è consentita una notevole riduzione ai tempi che passano tra la separazione ed il divorzio (oggi sono 12 mesi per le separazioni giudiziali e solo 6 mesi per quelle consensuali). Ma quanto influiscono in percentuale le procedure extragiudiziali? Il 29,7% delle separazioni nel 2022 sono state consensuali, mentre per i divorzi consensuali si è segnata una percentuale pari al 40,4%.

Nel 2022 il 28,9% dei divorzi totali si è concluso appunto grazie ai nuovi mezzi stabiliti dal Decreto legge 132/2014, pertanto per chi avesse intenzione di separarsi o divorziare consensualmente può servirsi della convenzione di negoziazione assistita (almeno un avvocato per parte), ma anche dell’accordo da sottoscrivere dinanzi all’Ufficiale di Stato Civile (se non vi sono patti di trasferimento patrimoniale, figli minori, figli maggiorenni incapaci/portatori di handicap grave o economicamente non autosufficienti).

Gli Uffici di Stato Civile dei comuni italiani hanno raccolto nel 2022 ben 30.835 accordi extragiudiziali, (13.701 separazioni e 17.134 divorzi), parliamo del 15,2% di tutte le separazioni e del 20,7% di tutti i divorzi. Se vogliamo descrivere anche la percentuale delle negoziazioni assistite dagli avvocati questa equivale al 9,5% delle separazioni e all’8,1% dei divorzi. I divorzi consensuali che hanno avuto la loro fine in un Tribunale sono spalmati un po’ su tutto il territorio Nazionale, senza troppe variazioni. Ma sono i divorzi giudiziali a mostrare i numeri differenti per regione, registrati soprattutto al Sud (il 38,5%), con percentuali più alte nei Tribunali della Regione Sardegna (41,3%), della Puglia (41,1%) e della Regione Campania (39,3%).

Segue il numero totale di tutti i matrimoni, separazioni e divorzi degli ultimi anni
  • Matrimoni: 2012 (207.138); 2013 (194.057); 2014 (189.765); 2015 (194.377); 2016 (203.258); 2017 (191.287); 2018 (195.778); 2019 (184.088); 2020 (96.841); 2021 (180.416); 2022 (189.140).
  • Separazioni: 2012 (88.288); 2013 (88.886); 2014 (89.303); 2015 (91.706); 2016 (99.611); 2017 (98.461); 2018 (98.925); 2019 (97.474); 2020 (79.917); 2021 (97.913); 2022 (89.907).
  • Divorzi: 2012 (51.319); 2013 (52.943); 2014 (52.355); 2015 (82.469); 2016 (99.071); 2017 (91.629); 2018 (88.458); 2019 (85.349); 2020 (66.662); 2021 (83.192); 2022 (82.596).

 

 

 

 

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