E ora basta! Il pieno di delusioni per i tifosi azzurri oggi è completo. Beffati al 95′

A gara terminata una dormita di Juan Jesus regala il pareggio agli isolani: solo la ciliegina sulla inconcludente, senza idee a tratti imbarazzante torta napoletana

Ancora un Napoli inconcludente, senza un tiro in porta per gran parte della gara e quando poi le occasioni, miracolosamente, si creano, lo spreco abbonda, vedi Politano e Simeone. Vogliamo parlare di Juan Jesus a qualche secondo dal fischio finale? Anche no!

Garcia, Mazzarri, Calzona: non cambia proprio nulla. Il Napoli non sa più segnare se non per puro caso come oggi il miracolo di Raspadori e la “facciata” di Osimhen. Con il Cagliari poi anche peggio. In tante occasioni gli azzurri erano in difficoltà anche solo ad uscire dalla propria trequarti, con gli isolani arrembanti e i partenopei imbarazzanti.

Calzona è da pochi giorni alle falde del Vesuvio e allora diamogli tempo? A parte il fatto che non ce n’è più, ma perchè uno spento, etereo, estraneo Zielinski è stato titolare dal primo minuto? Per gran parte del tempo, troppo, a lui concesso sul rettangolo verde, ha fatto poco di più dei tanti pazzi della maglia azzurra che hanno seguito il cuore fino all’Unipol Domus di Cagliari: spettatore non pagante. Dove sono finiti Traorè e Ngonge?

Insomma l’ennesima delusione per i tifosi azzurri che ormai, quest’anno, ne hanno ingoiati veramente troppi di bocconi amari. Potremmo dire che Napoli da sempre è la città degli eccessi, degli estremi, ma mai avremmo potuto immaginare quanto è accaduto quest’anno al Napoli: lo scorso anno l’imprendibile padrona del campionato, e forse anche qualcosa in più con un po’ di buona sorte, e quest’anno appena fuori dalla lotta retrocessione.

Cosa fare per ribaltare un trend negativo che sembra un malocchio insensibile ai tanti gesti apotropaici che tutti i cuori azzurri continuano a mettere in atto? Nemmeno il cornetto che continuo a stringere personalmente nel corso dei 90 minuti ed oltre, è mai riuscito quest’anno a portare un vantaggio al Napoli. E dire che lo scorso anno mi ero convito di aver dato una grossa mano alla mia squadra del cuore proprio con il cornetto continuamente tra le dita. Un’altra delusione.

Cosa fare, dicevo. Penso che nemmeno un pellegrinaggio a Pompei possa invertire la marcia. Forse Lourdes. Del resto non sono un esperto di calcio, e nemmeno di gestione di un club di Serie A, un po’ come il presidentissimo, che però ad un certo punto ha creduto veramente di capire tutto lui. Il risultato è sotto gli occhi di tutti. E allora l’allenatore veramente può fare la differenza?

Intanto oggi non ci resta che registrare un’altra beffa. Un Napoli pur non pienamente meritevole, aveva portato a casa i tre punti. Osimhen la mette in rete al 66′. Poi il Napoli ha due opportunità per chiuderla e Luvumbo punisce gli azzurri al 96′.

Buon ritmo nei primi 45 minuti, dove è stata la squadra di Ranieri a rendersi più pericolosa. Chance iniziali per Jankto e Lapadula, ci prova timidamente anche Raspadori. Annullata dal Var l’autorete di Rrhmani per il fuorigioco di Lapadula. Prima dell’intervallo Luvumbo spreca il vantaggio di testa.

Al 66′ pesantissimo vantaggio segnato ancora da Osimhen, che sblocca un digiuno del gol in trasferta del Napoli che durava da tre mesi. Raspadori beffa Augello e scappa sulla destra: cross perfetto per la testa del compagno, che batte Scuffet da pochi passi.

Al 90′ Politano spreca il 2-0. Contropiede a colpo sicuro del Napoli, bravo Cajuste che apre per il compagno: diagonale fuori di poco. Al 94′ altra chance per chiuderla: Scuffet dice no al Cholito. Il Napoli non chiude ed il Cagliari ne approfitta. Clamoroso pareggio quasi all’ultimo pallone del match: lancio in profondità dove Juan Jesus lascia colpevolmente sfilare il pallone, ma alle sue spalle non sbaglia Luvumbo che fa 1-1.

Meglio dimenticare. Non solo questa partita, ma tutta la stagione, altro che Champions League. Chissà perchè ora mi viene in mente Emilio Fede a Striscia la Notizia: “Che figura di merda!”

Gennaro Cirillo

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