NO a soldati europei o NATO nella guerra tra Russia ed Ucraina

Il supporto dell’Italia nel conflitto tra Russia ed Ucrainanon contempla la presenza sul territorio ucraino di truppe di Stati europei o NATO“, pertanto viene negato l’invio di soldati sul suolo di guerra, è quanto viene affermato dalla Presidenza del Consiglio dei ministri il 27 febbraio, all’indomani della Conferenza organizzata dal Presidente Macron.

Il presidente francese ha invitato il 26 febbraio a Parigi gli alleati dello Stato dell’Ucraina (27 paesi), dove ha annunciato la necessità di costituire una nuova coalizione al fine di applicare nuove misure per fornire un quantitativo di armi maggiori a Kiev, tra queste “missili e bombe di medio e lungo raggio“. Macron ha aggiunto: “Oggi non c’è consenso sull’invio di truppe di terra in modo ufficiale, scontato e approvato. Ma dal punto di vista dinamico, nulla deve essere escluso. Faremo tutto il necessario per garantire che la Russia non possa vincere questa guerra… Siamo convinti che la sconfitta della Russia sia indispensabile per la sicurezza e la stabilità in Europa”.

Della stessa linea è il primo ministro francese il quale dice a Radio RTL: Gabriel Attal ha ricordato che due anni fa si escludeva di inviare armi agli ucraini. “Oggi inviamo missili di lunga gittata per sostenere Kiev dinanzi a questa aggressione… Quindi ciò che ha ricordato il presidente è che non va escluso nulla in una guerra che, ancora una volta, avviene nel cuore dell’Europa e alle porte dell’Unione europea”.

Nel frattempo il presidente ucraino Zelenskyj, che partecipava in videoconferenza, si è lamentato per aver ricevuto solo il 30% dei “milioni di proiettili” che erano stati promessi dall’Unione europea all’Ucraina.

Il 27 febbraio il ministro degli esteri francese Stèphane Sèjournè ha precisato, in merito alle parole di Macron, che l’eventuale futura presenza di truppe occidentali in Ucraina “non andrebbe oltre la soglia della belligeranza”.

NO all’invio di soldati europei o NATO nella guerra tra Russia ed Ucraina. La nota di Palazzo Chigi

“La Conferenza organizzata ieri a Parigi dal Presidente Macron ha costituito l’occasione per riaffermare, con la partecipazione del Vice Ministro Cirielli, il pieno impegno dell’Italia a sostegno dell’Ucraina nella lotta a difesa della propria sovranità e integrità territoriale. Fin dall’aggressione russa di due anni fa vi è stata piena coesione di tutti gli Alleati nel supporto da offrire a Kiev. Questo supporto non contempla la presenza sul territorio ucraino di truppe di Stati europei o NATO“.

Le dichiarazioni degli altri Stati e di alcuni leaders

Olaf Scholz ha precisato che “nessun soldato” andrà in Ucraina. “Non ci saranno truppe sul terreno, né soldati inviati dagli Stati europei o dagli Stati della Nato sul suolo ucraino”, ha aggiunto il Cancelliere della Germania.

Il presidente della Polonia Andrzej Duda ha fatto sapere alla radio polacca che a Parigi “non c’è stato assolutamente alcun accordo” e che appunto la discussione più accesa si è avuta riguardo alla questione dell’invio di soldati in Ucraina.

Il segretario generale dell’Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico Jens Stoltenberg ha confermato che “non ci sono piani per truppe da combattimento della NATO sul terreno in Ucraina”.

Il ministro degli Esteri Antonio Tajani, “Quando si parla di inviare truppe bisogna essere molto prudenti… perché non dobbiamo far pensare che siamo in guerra con la Russia. Noi non siamo in guerra con la Russia e non sono favorevole all’idea di mandare truppe in Ucraina”.

La Casa Bianca ha comunicato che gli Stati Uniti d’America non invieranno soldati a combattere in Ucraina.

Le voci dai territori russi

Per Sergei Tsekov – componente del comitato internazionale del Consiglio della Federazione Russa e senatore della Crimea, che è la parte del territorio ucraino annesso dalla Russia già da dieci anni – il presidente francese Emmanuel Macron ha fatto “un passo avanti verso lo scoppio di una guerra mondiale”. Ha poi invitato a riflettere sulla retorica bellicosa e a smetterla.

E’ invece direttamente il Cremlino a dire che l’invio di truppe NATO in Ucraina “non sarebbe nell’interesse” dell’Occidente.

Il portavoce di Putin ha parlato dell’inevitabilità di un conflitto militare diretto tra la NATO e la Russia qualora le truppe dei paesi occidentali venissero inviate in Ucraina. “In questo caso, non dobbiamo parlare di probabilità, ma di inevitabilità, ed è così che la valutiamo”, ha detto Dmitri Peskov.

 

 

 

 

 

Donazione sostieni il Gazzettino Vesuviano