La personale “Pittore ad Ercolano” di Lluis Lleó prolungata fino al 7 aprile

Continua l’esplorazione delle opere uniche dell’artista catalano nelle sale affrescate di Villa Campolieto

La personale “Pittore ad Ercolano” di Lluis Lleó prolungata fino al 7 aprile

Grazie allo straordinario successo ottenuto, la Fondazione Ente Ville Vesuviane, presieduta da Gennaro Miranda e il suo Consiglio Direttivo, è entusiasta di annunciare che la personale “PITTORE AD ERCOLANO” di Lluis Lleó sarà prolungata fino al 7 aprile! Un’occasione in più per immergersi nell’affascinante universo dell’artista catalano. La mostra, a cura di Maria Savarese in collaborazione con Ciro Delfino, si svolge presso le suggestive sale affrescate di Villa Campolieto ed offre uno sguardo completo sulla produzione più recente dell’artista e sulla sua visione maturata nei trent’anni trascorsi a New York, segnando la sua prima presentazione in Italia in un contesto museale che racchiude la parte più nobile delle bellezze vesuviane.Inizio moduloFine modulo

PITTORE AD ERCOLANO” si snoda lungo un immaginario viaggio itinerante che ripercorre le opere più significative di Lleó, esplorando il connubio tra figurazione e astrazione, con dipinti e sculture che trasmettono dicotomie quali lirismo-forza, presenza-trasparenza e ordine-caos. Abbracciando la tradizione mediterranea del romanico e il dialogo con la modernità americana, la mostra rivela la maestria dell’autore nell’uso di tecniche miste, supporti vari e strutture interattive che accolgono i visitatori in un’atmosfera d’incanto.

La personale “Pittore ad Ercolano” di Lluis Lleó prolungata fino al 7 aprile

Il cuore della personale è l’installazione “The Perfect Year” che si staglia all’ingresso della Villa, folgorando i visitatori: una struttura circolare in acciaio, rivestita in terracotta, dipinta ad affresco e formata da 365 blocchi che compongono un percorso di vita personale. Iniziata nel 2008, dopo un anno dalla morte dell’amato padre, l’opera rappresenta un cerchio spazio-temporale che racchiude in un simbolico diario intimo paesaggi, date, presenze e assenze dell’artista.

Nato a Barcellona nel 1961, Lluis Lleó ha ereditato da suo nonno e suo padre la passione per i complessi artistici della Vall de Boí, in Catalunya, dove si trova la più alta concentrazione di architettura Romanica in Europa. La sua pratica artistica si distingue per l’applicazione della tecnica dell’affresco attraverso l’uso di pigmenti puri, fondendo scultura e pittura in un “organicismo pittorico spaziale”, tecnica a lui tramandata dal padre che visse per più di un anno in Italia, innamorandosi degli affreschi di Giotto, Cimabue e Piero della Francesca.

“Visitai Napoli per la prima volta all’inizio degli anni ’90. Me ne innamorai subito e capii che mio padre aveva ragione: niente al mondo eguagliava Ercolano” racconta l’artista, spiegando il suo legame con questa terra. La mostra esplora e testimonia la vocazione da architetto di Lleó e la sua continua ricerca verso nuove forme espressive, rendendo omaggio agli artisti che lo hanno ispirato come la statunitense Eva Hesse e lo scultore greco Jannis Kounellis.

Attualmente residente tra l’Ampurdan e le diverse destinazioni internazionali, Lleó è noto per il suo lavoro che sfida i confini tra astrazione e figurazione, portando avanti una pratica artistica radicata nella tradizione ma aperta alla contemporaneità. Le sue opere sono presenti nelle collezioni e nei musei di prestigio delle principali città del mondo. La sua unicità artistica gli è valsa la presentazione dell’opera pubblica “Morpho’s Nest in a Cadmium House”, esposta tra la 52esima e la 56esima strada di Park Avenue a New York (onore riservato solo ad una decina di artisti nella storia, tra cui Haring e Christo).

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