Castellammare, omicidio Fontana: Martino fa scena muta

Secondo le prime ipotesi, Fontana e un complice avrebbero rubato soldi, gioielli e orologi di lusso dall'appartamento di un familiare di Martino

Catello Martino, 52 anni, soprannominato 'o puparuolo, fu arrestato nel 2015 per una sparatoria in località Acqua della Madonna, nella quale colpì un 19enne

Catello Martino fa scena muta: il 53enne del rione “Savorito” di Castellammare di Stabia, arrestato per l’omicidio di Alfonso Fontana, si è avvalso della facoltà di non rispondere durante l’interrogatorio di garanzia nel carcere di Secondigliano. Difeso dall’avvocato Gianluigi Di Ruocco, ha fatto scena muta davanti al gip Riccardo Sena. Il fermo è stato convalidato e il sostituto procuratore di Torre Annunziata, Marta Agostini, ha già avanzato una richiesta di misura cautelare in carcere nei confronti di Martino.

Castellammare, omicidio di Alfonso Fontana: il presunto killer Catello Martino fa scena muta

Gli atti adesso passeranno alla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, che ha coordinato le indagini sull’omicidio di Fontana. Il 26enne residente al rione Acqua della Madonna, legato alla famiglia dei ‘fasani, fu ucciso la sera del 7 febbraio scorso al Corso Umberto I, nel centro di Torre Annunziata. Le indagini delle forze dell’ordine presero subito la direzione stabiese. E non a caso, nel giro di pochi giorni, i carabinieri arrestarono Martino. Adesso è caccia al basista del raid di morte che ha insanguinato di nuovo le strade del circondario.

Secondo le prime ipotesi, Fontana e un complice avrebbero rubato soldi, gioielli e orologi di lusso dall’appartamento di un familiare di Martino. Quest’ultimo avrebbe riconosciuto i ladri dalle registrazioni di un sistema di videosorveglianza e avrebbe deciso di vendicarsi uccidendo Fontana. Gli investigatori stanno cercando di capire se ci siano stati contatti o minacce prima del delitto.

Le ragioni dietro l’agguato

Le forze dell’ordine sospettano che Martino e i suoi familiari abbiano cercato di recuperare la refurtiva senza successo, decidendo quindi di commettere l’omicidio. Le indagini sono in corso per confermare questi sospetti e per identificare il complice di Martino, ancora in fuga. Restano da risolvere molti dettagli sull’omicidio, tra cui il motivo per cui Fontana si trovava a Torre Annunziata quella sera.

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