Chico Forti, arriva l'autorizzazione del suo trasferimento in Italia. Meloni Lo avevamo promesso
Foto Governo italiano

Il 1 marzo Giorgia Meloni ha annunciato, in un videomessaggio, che è stata siglata l’autorizzazione al trasferimento in Italia di Chico Forti, da 24 anni detenuto negli USA.

Chico, accusato di frode e di circonvenzione di incapace in relazione all’acquisto del Pikes hotel, oltreché di concorso in omicidio per la morte di Dale Pike, è stato condannato poi all’ergastolo il 15 giugno dell’anno 2000.

La Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana ha spiegato che l’azione in corso è frutto dell’impegno diplomatico del Governo italiano, “di questo Governo”, ci ha tenuto a specificare la Meloni (Fratelli d’Italia). Il risultato, che non è affatto scontato, arriva grazie alla collaborazione del Governo dello Stato della Florida e di quello Federale degli Stati Uniti d’America.

“È un giorno di gioia per Chico, per la sua famiglia e per tutti noi. Lo avevamo promesso, lo abbiamo fatto e ora aspettiamo in Italia Chico“, ha affermato la Meloni, che proprio il 1 marzo ha incontrato il Presidente degli Stati Uniti d’America, Joe Biden, alla Casa Bianca.

L’autorizzazione del trasferimento di Chico Forti in Italia, per la Bruzzone “le prove che lo ‘inchiodano’ sono labili”

Roberta Bruzzone parla del caso Forti entrando nei dettagli della sfortunata vicenda. Nel suo “La mia ricostruzione del caso di Chico Forti” la criminologa infatti specifica che “in relazione alla frode e alla circonvenzione di incapace, l’italiano viene assolto con formula piena”.

“Venuto meno il movente, di conseguenza, dovrebbe venir meno anche l’accusa di omicidio, ma così non è”, aggiunge ancora la psicologia investigativa e forense.

 

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