Sant’Antonio Abate, condannato il boss Catello Fontanella

Inflitti dieci anni di reclusione: il 59enne avrebbe anche imposto lavoratori stagionali ad un'azienda di pomodori

Il Tribunale di Torre Annunziata ha emesso una sentenza di condanna a dieci anni di reclusione nei confronti di Catello Fontanella, ritenuto boss di Sant’Antonio Abate. dopo essere stato scarcerato nel 2018, ha ripreso il controllo del territorio ed ha riattivato il giro del racket. Fontanella, 59 anni, è stato riconosciuto colpevole di aver imposto assunzioni di lavoratori stagionali tramite una sua ditta interinale e di aver sottratto un’auto da una concessionaria senza mai pagarla.

Sant’Antonio Abate, condannato a dieci anni di reclusione il boss Catello Fontanella

Fontanella era stato recentemente rilasciato con divieto di dimora in alcune province campane. Questa volta, la condanna è stata per estorsione aggravata dal metodo mafioso, e Fontanella è stato anche condannato a risarcire il Comune di Sant’Antonio Abate e il Fai Antiracket.

Altro individuo coinvolto nella vicenda è Michele Sabatino, un imprenditore edile che avrebbe fatto da intermediario tra Fontanella e una delle vittime del racket. Sabatino è stato condannato a tre anni di reclusione.

Avrebbe anche imposto lavoratori stagionali ad un’azienda di pomodori

Secondo l’accusa, Fontanella avrebbe ottenuto un Suv Bmw X3 senza mai pagarlo, restituendolo solo dopo un incidente per prendere in leasing un’altra auto, una Fiat 500, anch’essa mai pagata. Inoltre, tramite una società intestata alla sua ex compagna, avrebbe imposto l’assunzione di lavoratori ad un’azienda di pomodori bio.

La requisitoria del pm Giuseppe Cimmarotta ha ricostruito in dettaglio l’intera vicenda, che si inserisce in un contesto più ampio di indagini sull’attività criminale a Sant’Antonio Abate. Gli investigatori hanno seguito un lungo percorso di intercettazioni, riscontri e appostamenti per smascherare le attività illecite di Fontanella e dei suoi affiliati.

Fontanella, secondo l’accusa, avrebbe riorganizzato il racket proprio mentre un altro clan, guidato da Gino Verdoliva, cercava di prendere il controllo del territorio. Verdoliva è stato condannato anche per altri reati, incluso il tentato omicidio ai danni della sindaca Ilaria Abagnale.

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