Le critiche allo street artist Jorit, al secolo Ciro Cerullo, oltre che dai social, dove a dirla tutta il 33 artista di Quarto Flegreo raccoglie anche qualche sostegno, arrivano forti da quasi tutta la politica italiana.

Una presa di posizione oggettivamente filoputiniana quella di Jorit che, dopo aver chiesto e ottenuto al capo indiscusso e, stando alle leggi che ha fatto approvare, indiscutibile della Russia, l’ormai famoso selfie con tanto di abbraccio e dichiarazioni, appare soddisfatto e raggiante mentre ritorna al suo posto sugli spalti. Pesante lo sconcerto se si pensa che quell’affabile, simpatico e ironico signore in giacca cravatta e sorriso delle grandi occasioni, per cui Ciro Cerullo mostra tanta “passione”, resta un dittatore, l’autore della tragicamente famosa “operazione speciale”. E guai ad opporsi. Si rischia, quanto meno, un incidente, ma a volte anche di rimanere vittima di una “sindrome da morte improvvisa” in una prigione della Siberia.

Calenda: “I dittatori hanno sempre trovato una sponda in ‘utili idioti'”

Critiche trasversali che vanno da destra a sinistra passando anche per Calenda che afferma: “I dittatori hanno sempre trovato una sponda in ‘utili idioti‘ pagati o semplicemente in cerca di notorietà“. Il leader di Azione poi aggiunge, entrando nella polemica politica italiana: “Non è una novità e non è neppure particolarmente rilevante considerando che abbiamo un Vicepresidente del Consiglio formalmente alleato del partito di Putin”.

Jorit e Muti? Pecunia non olet ma trasuda sangue

Tra le critiche più dure quella del Presidente della Commissione cultura della Camera e Responsabile Nazionale cultura e innovazione di Fratelli d’Italia, Federico Mollicone, che non risparmia parte del suo commento nemmeno ad Ornella Muti, anche lei in Russia in questi giorni con la figlia modella.

“Sconvolgono le immagini della ‘delegazione italiana’, formata da Ornella Muti, la figlia Naike e lo street artist Jorit, in Russia. Sono dei mercenari, artisti a cappello del dittatore postsovietico Putin. Un conto è il rispetto della cultura e arte russa, un altro prestarsi a operazione di propaganda di guerra, a maggior ragione dopo l’assassinio di Navalny. Pecunia non olet, ma in questo caso trasuda sangue“.

Tajani: “La propaganda era l’arte del Kgb”

Sempre da destra arriva la dichiarazione di Antonio Tajani, ministro degli Esteri e capo di Forza Italia, in merito alle parole rivolte da Vladimir Putin allo street artist italiano Jorit.

“La propaganda era l’arte del Kgb, la disinformatia era arte dell’Urss ed evidentemente c’è ancora qualcuno in Russia che usa questa arte per cercare di mettere altri in difficoltà. L’Italia è dalla parte dell’Ucraina, ma ciò non significa che siamo in guerra con il popolo russo. Il popolo italiano è amico del popolo russo, ma noi non vogliamo che l’esercito russo invada l’Ucraina“.

Danti, Italia Viva, la propaganda Putin e il finto pacifismo di Jorit

Per Italia Viva interviene l’eurodeputato Nicola Danti, vicepresidente di Renew Europe. “Lo street artist Jorit, dal Forum internazionale della gioventù a Sochi, ci fa capire come funziona la propaganda russa ed al tempo stesso il finto pacifismo.

Poi l’esponente del partito di Matteo Renzi continua: “E così chi dichiarava di dipingere per la ‘pace’ si ritrae con un signore che invaso un Paese bombardandolo, deportando bambini e minacciando ogni giorno l’Europa e la libertà.

Potrebbe sembrare una sciochezza ma non possiamo permetterci di sottovalutare che la Russia di Putin vorrebbe in tutti i modi minare il nostro sostegno all’Ucraina, e lo fa con ogni mezzo, con la propaganda e con le parole di chi continua a sporcare la parola ‘pace’ per favorire un invasore“.

Dal Partito democratico e dall’Europa, interviene Picierno: “Jorit sia sanzionato dall’Unione europea”

Da sinistra, poi, si parla di sanzioni europee per lo street artist partenopeo. Ad intervenire per il Pd con una nota stampa è Pina Picierno, vicepresidente del Parlamento Europeo che annuncia: “Ho scritto stamane alla Commissione Europea e al Consiglio dell’Unione europea chiedendo l’inserimento di Ciro Cerullo, in arte Jorit, tra gli individui sottoposti a sanzione da parte dell’Unione europea.

Già col murale di Mariupol aveva manifestato la sua adesione al disegno criminale e genocidario del popolo ucraino da parte di Vladimir Putin e ieri ha dimostrato di essere uno strumento della propaganda russa.

Ricordo che Putin attualmente è ricercato per crimini di guerra e deportazioni di bambini. Mi auguro che le amministrazioni pubbliche italiane ed europee che intrattengono rapporti economici e culturali con Jorit vogliano immediatamente revocare le commesse in suo favore. Auspico un intervento veloce ed incisivo contro l’ennesima misura attiva messa in campo dal Cremlino”.

Magi, +Europa: “Perchè Jorit non prova a fare l’artista anti russo nella Russia di Putin?”

Infine, almeno per ora, arriva il commento di Riccardo Magi, segretario di +Europa: “Sono uno di quelli che crede che gli artisti e l’arte debbano essere liberi e mai soggetti a censure. Per questo non voglio dire nulla a Jorit se non che è facile fare l’artista anti-occidentale in Occidente: perchè non prova a fare l’artista anti russo nella Russia di Putin?

A tutti quegli artisti perseguitati dal regime di Putin che hanno dovuto lasciare la Russia per esercitare liberamente la propria arte voglio ribadire oggi la mia solidarietà e vicinanza”.

Arrivi e assenze

Al momento manca, e si avverte forte, ancora la voce del Movimento 5stelle e soprattutto quella del “capitano” Salvini. Mentre, infatti le agenzie battono continue dichiarazioni un po’ da tutte le parti politiche, mancano proprio quelle di due dei principali protagonisti della politica italiana, magari arriveranno.

E invece sentiamo proprio la necessità di scrivere che potevamo tranquillamente fare a meno del post e del video pubblicato da Naike Rivelli, nel quale la figlia di Ornella Muti, parla della visita insieme alla madre in Russia: “Grazie a tutti quelli che hanno apprezzato. A coloro che ci domandano ancora il nostro pensiero politico? Sempre pro Pace” e ancora “Io vorrei ricordare a tutti una cosa ragazzi, noi viviamo in un Paese che si chiama Italia e l’Italia non è pro pace in questo momento, anzi sta facendo una guerra insieme ad altri Paesi. Noi siamo pro pace e lo andiamo a dire in ogni Paese dove andiamo, perché è il nostro pensiero, dall’Italia alla Russia, specialmente in questo momento mi riferirei a Israele e alla Palestina, dove serve pace“. Per poi concludere: “Non vedete del male dove non c’è. Anzi, la gratitudine e l’affetto che abbiamo ricevuto da tutti è stato magico“.

Ma anche NO!

Gennaro Cirillo

L’artista napoletano Jorit parla con Putin, poi l’abbraccio e il selfie: “…come è umano Lei”

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Da sempre abituato a vivere con il Gazzettino vesuviano in casa, giornale fondato pochi anni dopo la sua nascita dal padre Pasquale Cirillo. Iscritto all'ordine dei giornalisti dal 1990, ricorda come suo primo articolo di politica un consiglio comunale di Boscotrecase, aveva 16 anni. Non sa perchè gli piace continuare a fare il giornalista, sa solo che gli piace, e alle passioni non si può che soccombere. "Il mestiere più bello del mondo".