Il Maradona ci credeva ed anche il Napoli sembrava essere concentrato a puntare all’inevitabile vittoria e aggancio Champions. Poi, però, bisogna giocarla per 90 minuti e non solo segnare, ma anche tenere la palla lontana dalla propria porta, difendendo con lucidità e, infine, chiedendo aiuto anche alla fortuna che conta sempre un be po’.
Buon primo tempo. Poca fortuna e tra i pali granata tanto Milinkovic-Savic
Gli azzurri hanno sprecato una buona opportunità al tramonto del primo tempo, il tuffo di testa dello stesso Kvaratskhelia è stato intercettato dal portiere serbo, che si è rivelato il vero ostacolo alla rincorsa Champions dei partenopei.
I due gol i tre minuti nel secondo tempo: delusione azzurra
Ma purtroppo nel giro di tre minuti, proprio nella prima reazione d’orgoglio subito dopo i passivo subito, la squadra di mister Paro – in panchina al posto dello squalificato Juric – ha trovato il pareggio. Sanabria si è coordinato nell’area piccola superando in rovesciata un incolpevole Meret, il tutto sugli sviluppi di un calcio d’angolo.
Calzona prova a correre ai ripari mandando in campo Raspadori e Traoré. Il Napoli ci prova e costruisce diverse occasioni che però non si concretizzano. Nel finale Kvaratskhelia si è reso ancora protagonista principale del tentativo azzurro di scardinare la difesa avversaria senza però trovare il colpo del ko. Pericolosissimo a 41′ dal limite, gran tiro e gran parata di Milinkovic Savic. Nel recupero Napoli ancora vicino al gol sempre con Kvaratskhelia il cui tiro cross finisce contro la traversa. L’assedio partenopeo negli ultimissimi minuti non dà i frutti sperati e il risultato non cambia fino al triplice fischio di Orsato.
Ora testa al Barcellona. Martedì in Spagna per il secondo appuntamento cruciale per lasciare un segno in questa stagione inattesa e ormai fin troppo segnata in negativo. Magari in campo Cazona deciserà di far scendere solo chi veramente appare interessato a giocare per la maglia azzurra.