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Castellammare, inchiesta dell’Antimafia sui distributori di bibite

Castellammare, inchiesta dell'Antimafia sui distributori di bibite e snack: le indagini dopo l'interdittiva per un'impresa locale. L'ombra della criminalità organizzata

La mano della camorra dietro l’installazione di distributori automatici di bibite e snack a Castellammare di Stabia. È quanto accertato dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli e dalla Prefettura, al termine di un’attività d’indagine conclusasi con l’interdittiva per un’impresa di Castellammare. La stessa ditta aveva provveduto ad installare 10 distributori in città, ma adesso la commissione prefettizia (guidata da Raffaele Cannizzaro) dovrà prevedere alla revoca delle autorizzazioni.

Castellammare, inchiesta dell’Antimafia sui distributori di bibite e snack

Secondo la Prefettura dunque l’attività di installazione di distributori automatici di alimenti e bibite a Castellammare di Stabia è in mano alla camorra. Nella stessa interdittiva della Prefettura si legge che “sussistono tentativi di infiltrazione mafiosa da parte della criminalità organizzata e tendenti a condizionarne le scelte e gli indirizzi, ai sensi del codice antimafia”. Da qui il divieto alla ditta a proseguire l’attività di distribuzione alimenti e bevande in città.

Le indagini dopo l’interdittiva per un’impresa locale. L’ombra della criminalità organizzata

Un affare che, secondo le ultime risultanze investigative, sarebbe gestito da una società stabiese quasi in regime di monopolio sul territorio, con la regia delle organizzazioni criminali attive a Castellammare e nei comuni del circondario. L’elenco delle ditte che ospitano le macchinette fornite dalla ditta in odore di camorra è stato messo a disposizione anche del comando di polizia municipale (agli ordini del comandante Antonio Vecchione e del tenente Donato Palmieri) che dovrà verificare l’effettiva rimozione delle stesse.

L’inchiesta fa emergere la capacità della camorra stabiese di intrufolarsi in diverse attività economiche ed imprenditoriali della città. Appena pochi giorni fa è scattata infatti l’operazione che ha portato in carcere 7 persone, ritenute vicine ai D’Alessandro, nell’ambito delle scommesse. Mentre in passato, le attenzioni dell’Antimafia si sono concentrate sulla nascita di altre realtà imprenditoriali, compresi bed and breakfast e case vacanza. Un business che farebbe gola alla camorra stabiese, che punterebbe ad investire su queste attività per pulire il denaro sporco, proveniente in particolare dall’attività di spaccio di stupefacenti e dalle estorsioni. Un’inchiesta che va avanti senza sosta e che potrebbe riservare presto altre novità.

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