Forte aumento delle esportazioni di armi per l'Italia (+86%)
Foto Esercito Italiano

Se l’Italia tra il 2014-18 e il 2019-23 ha incrementato le esportazioni di armi dell’86%, anche gli Stati Uniti (USA) e la Francia hanno fatto registrare numeri in rialzo, seppur con dati differenti (li vedremo), la Russia invece ha diminuito drasticamente i suoi scambi. I principali mezzi militari venduti sono: aerei ed elicotteri da combattimento, grandi navi da guerra, sistemi SAM, carri armati, altri veicoli corazzati e artiglieria.

Nel frattempo anticipiamo che il volume di tutti i trasferimenti internazionali di armi nel periodo 2019-2023 è stato superiore del 3,3% rispetto al periodo 2009-2013, mentre è rimasto inferiore (sempre del 3,3%) rispetto alle annualità 2014-2018.

L’Italia ha rappresentato, nel periodo 2019–23, il 4,3% delle esportazioni mondiali di armi (nel 2014-2018 la percentuale era il 2,2). Gli scambi commerciali della nostra Nazione verso l’estero sono stati l’86% in più (nel 2019-2023 rispetto al 2014-2018). Da notare che il 71% di armi italiane sono state dirette in Medio Oriente.

Abbiamo raccolto i dati dall’ultimo Report del SIPRI (Stockholm International Peace Research Institute), il think thank indipendente che si occupa della ricerca su conflitti, armamenti, controllo degli armamenti e disarmo.

Gli Stati europei, nel periodo 2019-2023, hanno innalzato le loro forniture di armi verso l’interno (importazioni) mostrando dati globali nettamente al rialzo, passando a +94% tra il 2014-2018 e il 2019-2023. Della armi ricevute in Europa il 55% arriva dagli Stati Uniti d’America, che nello stesso tempo aumentano notevolmente la loro quota di scambio internazionale verso l’Europa (nel 2014-2018 era al 35%). Afferma il direttore dell’Istituto Dan Smith: Più della metà delle importazioni di armi da parte degli Stati europei provengono dagli Stati Uniti, mentre, allo stesso tempo, l’Europa è responsabile di circa un terzo delle esportazioni globali di armi, compresi grandi volumi diretti al di fuori della regione”.

I primi 25 esportatori del mondo, l’Italia è sesta

Nell’elenco che segue possiamo riscontrare la quota globale di armi, espressa in percentuale (%), che gli Stati hanno trasportato verso l’esterno dei propri confini nel periodo 2019-2023. Parliamo dei primi 25 Stati del mondo per esportazioni. Va aggiunto inoltre che il SIPRI riporta nel dettaglio anche quali sono i tre principali Paesi destinatari degli armamenti (li inseriamo di fianco al Paese da cui ricevono le forniture, con le relative percentuali):

  1. Stati Uniti d’America 42 (Arabia Saudita 15, Giappone 9.5, Qatar 8.2)
  2. Francia 11 (India 29, Qatar 17, Egitto 6.4)
  3. Russia 11 (India 34, Cina 21, Egitto 7.5)
  4. Cina 5.8 (Pakistan 61, Bangladesh 11, Thailand 6.0)
  5. Germania 5.6 (Egitto 20, Ucraina 12, Israele 12)
  6. Italia 4.3 (Qatar 27, Egitto 21, Kuwait 13)
  7. Regno Unito 3.7 (Qatar 23, Stati Uniti 20, Ucraina 8.5)
  8. Spagna 2.7 (Arabia Saudita 21, Australia 20, Turchia 18)
  9. Israele 2.4 (India 37, Filippine 12, Stati Uniti 8.7)
  10. Corea del Sud 2.0 (Polonia 27, Filippine 19, India 15)
  11. Turchia 1.6 (Emirati Arabi Uniti 15, Qatar 13, Pakistan 11)
  12. Paesi Bassi 1.2 (Stati Uniti 28, Messico 12, Pakistan 8.6)
  13. Svezia 0.8 (Brasile 22, Stati Uniti 20, Pakistan 20)
  14. Polonia 0.7 (Ucraina 96, Svezia 2.1, India 0.6)
  15. Canada 0.6 (Arabia Saudita 37, Ucraina 22, Emirati Arabi Uniti 15)
  16. Australia 0.6 (Canada 32, Cile 28, Stati Uniti 11)
  17. Svizzera 0.5 (Danimarca 17, Spagna 16, Australia 16)
  18. Ucraina 0.4 (Cina 59, Arabia Saudita 12, India 11)
  19. Norvegia 0.4 (Stati Uniti 26, Ucraina 20, Lituania 9.9)
  20. Emirati Arabi Uniti 0.3 (Giordania 33, Egitto 26, Algeria 10)
  21. Sud Africa 0.3 (Stati Uniti 24, Emirati Arabi Uniti 23, India 13)
  22. Belgio 0.3 (Arabia Saudita 38, Canada 25, Pakistan 22)
  23. Bielorussia 0.2 (Vietnam 30, Serbia 22, Uganda 17)
  24. Brasile 0.2 (Francia 28, Nigeria 16, Portogallo 16)
  25. Iran 0.2 (Russia 75, Venezuela 16, Houthi 7.4 questa ultima percentuale di esportazioni è stata destinata al gruppo armato non statale Houthi con sede nello Yemen)

Armi, gli USA e la Francia aumentano la loro percentuale di scambio internazionale 

Una nota interessante viene da Mathew George, Direttore del programma di trasferimento di armi del SIPRI, il quale spiega che gli USAhanno rafforzato il loro ruolo globale come fornitori di armi esportando più armi verso un numero di paesi maggiore di quanto abbiano mai fatto in passato” e questo avviene proprio nello stesso momento storico in cui “il dominio economico e geopolitico degli Stati Uniti viene messo in discussione dalle potenze emergenti”. La quota di mercato statunitense verso gli altri Stati, nel periodo 2019-2023, è cresciuta quindi del 17% (rispetto a quello 2014-2018). Se andiamo ad osservare invece la quota globale degli USA sempre nelle esportazioni (come appena visto nell’elenco dei 25) questa è passata dal 34% (2014-2018) al 42% (2019-2023), così nell’ultimo periodo storico gli USA hanno fornito ben 107 Stati (a tal proposito specifica la SIPRI: “Più di quanto abbiano fatto in qualsiasi quinquennio precedente e molto più di qualsiasi altro esportatore di armi”).

Inoltre, gli Stati Uniti d’America insieme agli Stati dell’Europa occidentale detengono una quota pari al 72% di tutte le esportazioni di armi del mondo .

Per quanto riguarda la seconda posizione dell’elenco dei 25, anche la Francia ha avuto un balzo negli scambi di armi verso l’estero, si tratta addirittura del 47% in più (periodo 2019-2023 rispetto al 2014-2018), che è dovuto maggiormente alle consegne di aerei da combattimento all’India, al Qatar e all’Egitto. I francesi hanno portato i loro armamenti in prevalenza negli stati dell’Asia e dell’Oceania (42%), stati del Medio Oriente (34%) e India (30%).

Ma veniamo alla Russia ed al suo netto crollo: la diminuzione nell’export è di una quota pari al 53%, variazione tra il 2014-2018 e il 2019-2023. Nel 2019 i russi inviavano le loro armi verso 31 Stati, mentre nel 2023 soltanto verso 12.

Gli altri due esportatori più grossi che hanno registrato incrementi nello scambio verso l’estero, nell’ultimo periodo storico che stiamo analizzando, sono l’Italia (+86%) e la Corea del Sud (+12%), quelli che segnano dei cali sono: Spagna (-3,3%), Cina (-5,3%), Germania (-14%), Regno Unito (-14%) e Israele (-25%).

 

 

 

 

Donazione sostieni il Gazzettino Vesuviano