Il Napoli recrimina contro lo sbandamento iniziale che concede due gol al Barça, recrimina contro un pizzico di malasorte e anche un pizzico di fortuna che in Spagna proprio non si è vista, e infine, recrimina contro l’arbitraggio assolutamente insufficiente del direttore di gara Danny Makkelie.
Arbitro bocciato. Manca un rigore al Napoli e un cartellino rosso al Barcelona
Il fischietto olandese non espelle Christensen per un fallaccio su Lobotka, ma estrae solo il giallo e si riparte dal fuorigioco netto di Osimhen sbadierato con colpevole ritardo da guardalinee. E’ vero, sul fuorigioco il gioco era ormai fermo, ma il calciatore del Barcellona andava espulso anche se quel fallo lo avesse fatto negli spogliatoi. Poi Makkelie riesce a farla ancora più grossa, complici guardainee e Var: riesce a sbagliare tutto sull’atterramento in area dell’uomo mascherato, e oggi anche abbastanza invisibile. Non vede il pestone e assegna il calcio d’angolo con palla toccata per ultimo dal 9 partenopeo.
A bocciare l’arbitraggio Graziano Ceseri che ha sottolineato il rigore netto e anche il cartellino non sventolato, rosso. Arbitro bocciato anche da Fabio Capello che ne commentare la gara ha sottolineato: “Io non sono per i rigori, sono contro i rigorini ma quello di stasera su Osimhen era rigore! L’arbitro questa sera non mi è piaciuto e non ha fatto una direzione da 50 e 50, ma piuttosto squilibrata“.
Passa il Barcellona e i Napoli perde anche mondiale per Club
E’ dunque il Barcellona a passare il turno e giocherà i quarti di finale della Champions League. Il Napoli, che era riuscito a contenere sull’1-1 al Maradona gli spagnoli, cede 3-1 in casa blaugrana. La squadra di Calzona esce dalla Champions e perde l’occasione di fare i punti decisivi per qualificarsi al mondiale per Club, lasciando strada alla Juventus.
Doppio effetto negativo per il club di Aurelio De Laurentiis che non potrà partecipare, nell’estate del 2025, al nuovo torneo della Fifa in programma negli Stati Uniti. Due le italiane che parteciperanno: l’Inter, già qualificata da tempo, e la Juventus che la spunta sugli azzurri grazie al miglior ranking in Champions
Il Napoli va doppiamente sotto e poi comincia a giocare una buona partita ma non basta
Napoli scellerato nei primi 20 minuti, sotto 2 a 0 in tre minuti e sarebbe potuto essere anche più ampio lo svantaggio visto il gioco del Barcellona e i non gioco del Napoli.
Poi i ragazzi di Calzona, questa sera in bianco, anche nella divisa, ritrovano lucidità, si dispongono meglio e cominciano a macinare gioco. Trovano un gol, bello, con Rrahmani imbeccato dal migliore in campo, Politano, e mettono in difficoltà gli uomini di Xavi, sia su finale di primo tempo che per gran parte del secondo.
Gara rimasta in bilico fino alla fine con il Napoli che ha giocato ed è stato in partita avendo avuto il merito di crederci e di sfiorare il pari prima di subire il gol del 3-1 che ha chiuso i giochi. E anche sul terzo gol spagnolo ci sarebbe da rivedere qualcosa.
Le scelte tecniche, azzurre e blaugrana
Il tecnico azzurro sceglie Rrahmani al fianco di Juan Jesus al centro della difesa, con Mario Rui preferito a Olivera sulla corsia sinistra. Traoré vince il ballottaggio con Cajuste in mezzo al campo, mentre il tridente è quello titolare.
Assenze pesanti in casa blaugrana, visto che Xavi deve rinunciare a Pedri, De Jong e Gavi, oltre a Ferran Torres, Balde e Marcos Alonso. Xavi sceglie le due mezzali Gundogan e Fermin Lopez ed è titolare anche il sedicenne Yamal, con Raphinha che vince il ballottaggio con Joao Felix sull’altro lato del tridente.
La partita: primo tempo si chiude 2-1
Primo tempo intenso e ricco di emozioni allo Stadio olimpico Lluis Companys tra Barcellona e Napoli con la prima occasione che arriva dai padroni di casa al 1′ con Yamal che riceve da Fermin Lopez al limite dell’area e calcia di prima intenzione ma altissimo. Subito però risponde il Napoli al 4′ con Politano che verticalizza di prima intenzione per Osimhen che a tu per tu con Ter Stegen, gli calcia addosso, ma il guardalinee alza la bandierina per segnalare il fuorigioco. Sale di intensità il pressing della squadra di Xavi. Al 13′ lancio di Cubarsì per Fermin Lopez che calcia in caduta ma alza la conclusione. Al 15′ il Barca passa in vantaggio proprio con Fermin Lopez che sfrutta al meglio il servizio di Raphinha a centro area e di piatto batte Meret per l’1-0. Il Barca non si ferma e dopo due minuti raddoppia. Al 17′ arriva il gol di João Cancelo che ribadisce in rete dopo il palo colpito da Raphinha dopo un’azione di contropiede. Terribile uno-due dei blaugrana.
Al 21′ i giocatori del Napoli chiedono a Makkelie il citato rosso a Christensen che però non arriva.
Il Napoli cerca di riorganizzarsi e riesce a rimettere in piedi la gara al 30′: Di Lorenzo verticalizza per Politano che scarica a rimorchio per Rrahmani che di prima intenzione trova l’angolino per il 2-1.
Al 34′ il Napoli sfiora il pareggio: Mario Rui crossa sul secondo palo per Di Lorenzo che di testa indirizza all’incrocio, ma c’è il grande intervento con la mano di richiamo del portiere blaugrana che salva il risultato.
Secondo tempo condizionato dal mancato rigore
Al 50′ Osimhen resta a terra dopo un contatto in area con Cubarsì e chiede il rigore, il tocco sul piede c’è ma per l’arbitro Makkelie è tutto regolare. Ad inizio ripresa ancora Napoli in pressione e tocca a Kvaratskhelia sfiorare il pareggio. Il georgiano riceve al limite dell’area e conclude a giro sfiorando il palo.
Xavi passata la paura cerca di rialzare il baricentro e al 55′ ci prova ancora Raphinha ma Meret respinge. Lo stesso brasiliano ci riprova poco dopo su punizione ma il portiere del Napoli è attento. Il Napoi perde terreno e rischia ancora al 68′: su azione d’angolo il pallone finisce nella zona di Sergi Roberto, che lo calcia verso l’area piccola, dove viene deviato prima da Araujo e poi da Yamal in rete ma l’arbitro ferma tutto per la posizione irregolare dell’attaccante blaugrana. Ancora Meret protagonista al 74′ su una conclusione improvvisa dal limite dell’area di Gundogan, respinta in corner. Calzona inserisce anche Raspadori e rialza la testa all’80’ dove sbaglia una occasione clamorosa: Olivera crossa sul secondo palo dove c’è il neo entrato Lindstrom che di testa da solo manda solo sul palo esterno.
E per la legge non scritta del calcio, ‘gol sbagliato, gol subito’, all’83’ arriva il terzo gol del Barcellona con Lewandowski che sfrutta al meglio un’azione splendida dei blaugrana palla a terra con Sergi Roberto che scambia con Gundogan e, a tu per tu con Meret, serve l’attaccante polacco che deposita in rete il pallone del decisivo 3-1.
Nel finale di gara, Napoli ancora pericoloso, all’89’ Kvaratskhelia salta Yamal e serve Oliveira che calcia di prima intenzione ma colpisce la traversa. Poi al 92′ Kvara sfiora ancora il gol ma sfiora solo l palo alla destra di Ter Stegen.
Calzona “Concesso troppo, 2-0 duro da recuperare”
“Andando sotto di due gol è stato difficile recuperare questa partita”. Queste le parole di Francesco Calzona, allenatore del Napoli: “C’è tanta delusione, siamo venuti qui per cercare di vincere. Siamo partiti malissimo, perdendo tanti palloni – ha analizzato il tecnico – e concedendo ripartenza ad una squadra che alla lunga è difficile da domare. All’andata è stata una partita diversa, nella quale è stato difficile preparare qualcosa per me e per il mio staff. Andando avanti abbiamo aggiustato qualcosa, ma sotto di due gol il risultato è stato un po’ più difficile da recuperare.
Rivedendo le immagini del richiesto rigore su Osimhen, il tecnico calabrese ha affermato: “A me sembra rigore, non capisco perché a questi livelli il Var non interviene“.
Non comprensibile rimane la sostituzione di Politano: “Ha fatto un’ottima partita, l’ho cambiato perchè era stanco”, ha sottolineato Calzona. “Avevo in panchina giocatori di ottimo livello che potevano andare in pressione sul Barcellona”, ha aggiunto. Ma di stanchi e meno brillanti in campo ce n’erano.