Omicidio Cerrato a Torre Annunziata: il 3 giugno in Appello sarà chiesto l’ergastolo per i killer

La Procura aveva chiesto l'ergastolo per tutti e quattro gli imputati condannati a 23 anni. Questo nuovo processo, che potrebbe portare a una svolta nella ricerca della verità e della giustizia per Maurizio Cerrato

La Corte d’Assise d’Appello di Napoli ha fissato per il 3 giugno la prima udienza del processo di secondo grado per l’omicidio di Maurizio Cerrato, avvenuto il 19 aprile 2021 con una coltellata al cuore. Questa udienza sarà cruciale per discutere il ricorso presentato dalla Procura di Torre Annunziata, che aveva originariamente richiesto il carcere a vita per i quattro imputati.

I fratelli Giorgio e Domenico Scaramella, insieme a Francesco e Antonio Cirillo, l’ultimo dei quattro esecutore materiale dell’efferata coltellata che tolse la vita a Cerrato. padre e figlio, l’ultimo dei quattro esecutore materiale dell’efferata coltellata che tolse la vita a Cerrato, furono condannati a 23 anni di carcere dalla Corte d’Assise di Napoli nell’aprile scorso.

La Procura aveva chiesto l’ergastolo per tutti e quattro gli imputati, una richiesta respinta dai giudici, che decisero di mitigare la pena evitando il carcere a vita ai condannati.

Questa sentenza suscitò sdegno e proteste da parte della famiglia Cerrato e dall’opinione pubblica. Il 61enne fu ucciso mentre difendeva sua figlia durante una lite per un parcheggio.

Il Sostituto Procuratore Giuliana Moccia, dopo una lunga requisitoria, presentò ricorso in Appello con l’obiettivo di ottenere un’inversione del verdetto e un inasprimento della pena per gli imputati.

La famiglia e l’intera città di Torre Annunziata restano in attesa di vedere quale sarà l’esito di questo nuovo processo, che potrebbe portare a una svolta nella ricerca della verità e della giustizia per Maurizio Cerrato.

Filippo Raiola

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