Tragedia nel porto di Napoli, muore un operaio di 44 anni

Un marinaio originario di Trapani ha perso la vita mentre si trovava a bordo della nave Antares della Gnv

Tragedia nel porto di Napoli, muore un operaio di 44 anni

Tragedia nel porto di Napoli ieri sera, quando un marinaio originario di Trapani ha perso la vita mentre si trovava a bordo della nave Antares della Gnv. L’uomo, Gaspare Davì di 44 anni, stava lavorando per completare le manovre di carico prima della partenza della nave, ma è stato tragicamente schiacciato dalla ralla utilizzata per posizionare un semirimorchio. Il decesso è avvenuto sul colpo, lasciando sgomenti e addolorati colleghi e familiari.

Tragedia nel porto di Napoli, muore schiacciato un operaio di 44 anni

I sindacati hanno espresso profondo cordoglio per la tragedia e solidarietà alla famiglia del marinaio, in particolare alla moglie e alle due figlie. Alfonso Langella, segretario generale della Fit Cisl Campania, ha manifestato il suo sconcerto per quanto accaduto e ha sottolineato l’importanza di un intervento immediato sul fronte della sicurezza nei luoghi di lavoro.

Langella ha dichiarato che è necessaria un’azione urgente da parte delle istituzioni per rivedere e migliorare le normative sulla sicurezza sul lavoro, evidenziando la necessità di una formazione continua e strutturale per tutti i dipendenti, oltre a controlli e sanzioni più rigorose per garantire la protezione dei lavoratori.

Originario di Trapani, era al lavoro sulla nave Antares

Non spetta a noi individuare le responsabilità, ma come sindacato chiediamo alle istituzioni nazionali e locali di fermare questa ondata di tragiche morti e di intervenire sulle norme relative alla sicurezza sui luoghi di lavoro, che evidentemente non sono sufficienti o adeguate. Non possiamo definirci un Paese civile se un lavoratore rischia ogni giorno di perdere la vita in questo modo”.

“Facciamo un appello accorato alle istituzioni – aggiunge Langella – oggi manca una formazione continua e strutturale, che dev’essere in capo a tutte le aziende. Accanto a questo, vanno intensificati i controlli ed emesse sanzioni più severe. Se non prendiamo la situazione di petto, continueremo solo a piangere i morti”.

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