Il Monte-Carlo Country Club attende che il nuovo campione 2024 del Masters 1000 monegasco venga proclamato, è qui che Novak Djokovic, testa di serie n. 1 del tabellone, ha fatto pochi giorni fa il suo esordio vincente contro Roman Safiullin (n. 41 del ranking ATP) per 6-1, 6-2 in 1 ora e 10 di gioco. Ha assistito a questo primo match anche il giovane pilota britannico di Formula 1 George William Russell, che corre con la scuderia tedesca Mercedes AMG F1.
Il serbo, che proverà a vincere il suo terzo titolo al Rolex Monte-Carlo Masters (successi nel 2013 e 2015), ha anche avuto il tempo di incontrare (video) il pilota di Formula 1 Carlos Sainz, attualmente nella Scuderia Ferrari, i due hanno posato insieme per qualche fotografia e si sono scambiati delle battute. “Come va amico? Hai avuto la possibilità di giocare un po’ a tennis?”, ha chiesto Djokovic. “Il mio rovescio è terribile. La mia guida va bene invece (riferendosi alla Formula 1, ndr.). La volée fa schifo”, ha detto Sainz con un sorriso.
Sainz ha fatto la conoscenza anche dell’italiano Jannik Sinner (video), che è la testa di serie n. 2 del Torneo del Principato di Monaco.
Djokovic nel frattempo ha fatto suo anche il secondo match, giocato (11 aprile) contro Lorenzo Musetti (7-5, 6-3) e che gli ha dato l’accesso ai quarti di finale.
Novak Djokovic, il suo rapporto con il Principato di Monaco ed il Rolex Monte-Carlo Masters
Il Rolex Monte-Carlo Masters, è il primo in calendario dei tre tornei ATP Masters 1000 che vengono giocati ogni anno sulla terra battuta. Rimane una delle competizioni preferite dai tennisti professionisti, ma anche dagli appassionati, proprio per il suo posizionamento geografico: Monte Carlo è infatti la parte più centrale ed allo stesso tempo uno dei quattro quartieri principali del Principato di Monaco, è situato a ridosso del mare, ospita inoltre il Gran Premio di Monaco, che dal 1950 fa parte del Campionato mondiale di Formula 1 e si svolge all’interno del Circuito di Monte Carlo.
Djokovic ha un rapporto con il Principato di Monaco ed il Rolex Monte-Carlo Masters molto particolare, è lui stesso ad affermarlo: “Mi è sempre piaciuto giocare a Monte Carlo. E’ la mia residenza da molti anni. Entrambi i miei figli sono nati qui, quindi la considero una casa e un luogo, questo club, dove trascorro innumerevoli ore di allenamento. Conosco le persone che lavorano in campo e mi sento a mio agio. È una pressione aggiuntiva quando vuoi giocare al meglio nell’ambiente di casa. C’è anche il fatto che la terra battuta è la superficie più impegnativa nel mio sport”.
Il numero 1 del mondo però dice di non aver molte convinzioni di successo: “Le mie aspettative non sono molto alte, visto il modo in cui ho giocato quest’anno ai tornei e anche i risultati che ho ottenuto a Monaco negli anni precedenti non sono stati grandi, quindi mantengo le mie aspettative basse”.
“Per me si tratta di costruire il mio gioco sui campi in terra battuta – aggiunge Djokovic – e provare a raggiungere nuovamente la vetta… Non ho giocato a Miami (Masters 1000 della Florida, negli USA, ndr.) quindi ho avuto più tempo per allenarmi sulla terra battuta e adattare il mio corpo e il mio gioco a questa superficie, quindi vediamo come va”.
Djokovic incontra l’altro numero 1 più anziano, il doppista Bopanna
Assodato che Novak (36 anni) è il giocatore di tennis più anziano da numero uno della classifica ATP – ad aprile 2024 ha iniziato la settimana n. 419 da numero 1 (a 36 anni e 321 giorni) ed il giorno 7, sempre di aprile, ha superato il record di Roger Federer – va detto che quello del serbo si tratta del record nel ranking di singolare. Nella specialità del doppio infatti è l’indiano Rohan Bopanna (44 anni!) ad aver raggiunto questo primato. Entrambi scherzano insieme al riguardo: “È fantastico. Siamo vecchi, ma d’oro!”. Mentre l’Association of Tennis Professionals rincara la dose: “Parole di saggezza dai più anziani n. 1 di singolo e doppio nella storia del ranking PIF ATP” (video).