Castellammare, blitz anticamorra a Moscarella: retroscena e nomi

Tredici indagati, numerosi episodi per i quali si terrorizzavano cittadini e commercianti, i casi della molotov, delle minacce e de "La Sonrisa": "Noi la gente la facciamo soffrire, non l'ammazziamo"

Castellammare, blitz anticamorra a

Tredici indagati, numerosi episodi per i quali si terrorizzavano cittadini e commercianti, i casi della molotov, delle minacce e de “La Sonrisa”. C’è tutto questo nel blitz anticamorra che ieri mattina ha decapitato una nuova cosca nata da una costola del clan Cesarano.

Un nuovo clan di camorra, insomma, operante a Castellammare di Stabia e Comuni limitrofi, quello che è stato sgominato ieri mattina dalla Polizia di Stato e dalla Direzione Distrettuale Antimafia (Dda) di Napoli con l’emissione di undici misure cautelari. Il gruppo, denominato clan del Rione Moscarella, era guidato a Castellammare dalla famiglia Onorato e si era reso protagonista di numerose estorsioni, tra cui una particolarmente efferata nei confronti del titolare di un Bingo.

Castellammare, blitz anticamorra a “Moscarella”: i retroscena e i nomi

Per convincere la vittima a pagare un’esorbitante somma di denaro (tra i 9 e i 12mila euro), il clan ha recapitato una molotov all’uomo. L’episodio è emerso da un’ordinanza del gip di Napoli che ha disposto l’arresto di 10 persone (9 in carcere e 1 ai domiciliari) e un obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

Le intercettazioni telefoniche tra i membri del clan hanno rivelato il piano criminale. In una conversazione del 25 ottobre 2023, l’aspirante boss Michele Onorato, detenuto nel carcere di Frosinone, ordina ai suoi luogotenenti di consegnare una molotov alla vittima come “regalo” e “messaggio”. Il giorno dopo, però, uno dei luogotenenti viene arrestato e il compito viene affidato al genero di Onorato. Anche questa circostanza viene scoperta grazie alle intercettazioni.

Il “Castello delle Cerimonie” tra le vittime

Tra le vittime del clan figura anche il noto hotel “La Sonrisa” di Sant’Antonio Abate, conosciuto come “Il Castello delle Cerimonie”. Al titolare della struttura sono stati richiesti 5mila euro e, dalle indagini, è emerso il coinvolgimento di uno dei membri della famiglia Polese, fondatori del Castello.

“Noi la gente la facciamo soffrire, non l’ammazziamo”

Il clan non si è limitato alle minacce, ma ha anche utilizzato la violenza per ottenere denaro. Un ristoratore che aveva già pagato al clan Cesarano (da cui deriva il gruppo del Rione Moscarella) è stato minacciato con la frase: “Domani vengono a prendere i soldi, io non ti voglio uccidere, noi la gente la facciamo soffrire, non l’ammazziamo”.

L’operazione di Polizia e Dda ha permesso di sgominare il clan, arrestando i suoi esponenti e sequestrando armi e droga. Le indagini, avvalendosi di intercettazioni telefoniche e altri elementi investigativi, hanno fatto luce su una serie di estorsioni, violenze e intimidazioni che hanno colpito diverse attività commerciali della zona.

Gli indagati

In carcere

  1. Michele Onorato, 60 anni di Castellammare
  2. Salvatore Scotognella, 28 anni di Castellammare
  3. Pasquale Palma, 48 anni di Castellammare
  4. Carmela Zurlo, 57 anni di Castellammare
  5. Silverio Onorato, 35 anni di Castellammare
  6. Renato Avitabile, 22 anni di Castellammare
  7. Luciano Polito, 39 anni di Castellammare
  8. Giuseppina Concilio, 59 anni di Castellammare
  9. Michele Santarpia, 42 anni di Castellammare

Domiciliari

10. Maria Onorato, 36 anni di Castellammare

Obbligo di firma

11. Sabatino Polese, 76 anni di Sant’Antonio Abate

Indagati a Piede libero

12. Marco Scotognella, 56 anni di Castellammare

13. Maurizio Amendola, 55 anni di Castellammare

Donazione sostieni il Gazzettino Vesuviano
Condividi
PrecedentePari al Menti con le Vespe che salutano i tifosi e volano in Serie B
SuccessivoAcerra, incendia un’automobile e “ammira” il rogo: arrestato
Il giornale “il Gazzettino vesuviano”, fondato nel 1971 da Pasquale Cirillo e attualmente diretto da Gennaro Cirillo, si interessa principalmente delle tematiche legate al territorio vesuviano e campano; dalla politica locale e regionale, a quella cultura che fonda le proprie radici nelle tradizioni ed è alla base delle tante associazioni e realtà che operano sul territorio.Siamo impegnati a garantire la massima qualità e la massima integrità nel nostro lavoro giornalistico. Ci impegniamo a mantenere alti standard etici e professionali, evitando qualsiasi conflitto di interesse che possa compromettere la nostra indipendenza e la nostra imparzialità.Il nostro obiettivo è quello di fornire ai nostri lettori notizie e informazioni affidabili su una vasta gamma di argomenti, dalle notizie di attualità ai reportage approfonditi, dalle recensioni ai commenti e alle opinioni. Siamo aperti a suggerimenti e proposte dai nostri lettori, e ci impegniamo a mantenere un dialogo aperto e costruttivo con la nostra community.